Cassibile, cerimonia di scopertura di una targa alle vittime di femminicidio

Padre Salvo ha scelto di inaugurare la “sua” targa proprio nel giorno di Santa Lucia

Cassibile, cerimonia di scopertura di una targa alle vittime di femminicidio

Cassibile, cerimonia di scopertura di una targa alle vittime di femminicidio

CASSIBILE – Risale al 15 luglio 2015 la prima targa siracusana dedicata alle vittime di femminicidio nata per iniziativa delle volontarie della Rete antiviolenza di Raffaella Mauceri diretta dall’avvocata Daniela La Runa. Siracusa è una città fra le più violente della Sicilia, lo testimoniano 18 donne, madri, figlie, sorelle, assassinate dai loro spietati compagni. Una assoluta vergogna per un provincia come la nostra che vanta una storia millenaria popolata di dee e di regine.

La seconda targa è sorta a Priolo lo scorso 25 marzo. La terza nasce a Cassibile dentro il perimetro della parrocchia di padre Salvo Arnone che continua a distinguersi per la straordinaria sensibilità nei confronti delle donne e delle infinite violenze che subiscono.

L’occasione è perfetta per ricordare che Salvo Arnone è l’unico prete in Sicilia e forse in tutta Italia ad avere conseguito l’attestato di un seminario di formazione sulla violenza di genere, tenuto dalla fondatrice della Rete antiviolenza, Raffaella Mauceri, nonché promotore di un corso di formazione ad un gruppo di donne cassibilesi che gestiscono uno sportello locale.

La cerimonia di scopertura ha avuto luogo il 13 dicembre. Ebbene, perché padre Salvo ha scelto di inaugurare la “sua” targa proprio nel giorno di Santa Lucia? un motivo c’è ed è pregnante e commovente: Santa Lucia infatti è una vittima di femminicidio giacché stalkizzata, perseguitata e assassinata da un pretendente che non accettava di essere respinto: la giovinetta aveva appena 16 anni quando reclina il capo e muore con una coltellata alla gola.

Ecco perché – spiega la Mauceri nonché madrina dell’evento – insieme alle nostre volontarie di Cassibile, prime fra tutte Patrizia Casella e Selenia Saragozza, l’abbiamo adottata come una figlia rubata all’amore di tutte le madri che conoscono questo infinito strazio”.

Dopodiché ha prestato la sua voce alla socia Selenia Saragozza che non ha potuto essere presente alla cerimonia e le ha chiesto di leggere questo suo messaggio: “Voglio fare i miei complimenti a Padre Salvo, alla nostra fondatrice Raffaella Mauceri e alla mia cara compagna di lotta Patrizia Casella, per la lodevole iniziativa. Siracusa doveva questo omaggio alla piccola Lucia, alle nostre concittadine che hanno perso la vita e a tutte le donne che giorno dopo giorno lottano contro un mostro ben visibile: quello della violenza maschile, troppo spesso ignorata e impunita. Perciò spero vivamente che la parrocchia di Cassibile e la sua comunità sia da esempio per tutte quelle altre parrocchie che continuano a voltare le spalle alle vittime di questa piaga così mostruosa nascondendosi dietro un falso senso del pudore che denota una mentalità cattolica bigotta e misogina. Vi giunga un grande abbraccio da parte della sottoscritta che avrebbe voluto essere lì con voi ma non può perché sta lottando contro un altro mostro. Con affetto Selenia”.

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