Volalibro, Oliviero Beha e la genesi del bene, Vauro Senesi e la comunicazione

Noto (Siracusa), 29 novembre 2014 – “Vivete cercando di fare del bene”. Il giornalista Oliviero Beha ha rivolto questo invito ai giovani di Volalibro, nell’ambito della presentazione del suo libro “Un cuore in fuga” che restituisce un volto inedito di Gino Bartali, campione non di ciclismo ma di umanità. Nella storia raccontata da Oliviero Beha, infatti, Gino Bartali non corre per nessuna coppa, per nessun titolo. Siamo nell’inverno del 1943 e combatte la sua guerra. Corre per salvare vite umane, per consegnare nuove identità alle famiglie ricercate dai fascisti della Rsi e dai nazisti. Così più di 800 ebrei si sono salvati grazie al valore silenzioso di un grande del Novecento. “La storia di Bartali vi riguarda – ha detto Oliviero Beha agli studenti della manifestazione – perché voi avete notizie sulla genesi del male. Oggi siamo assediati dal male, dalle cattive notizie, da tutte le cose che non vanno. E non siamo più abituati a parlare del bene, del sistema dei valori. Questo libro, invece, parla della genesi del bene perché Bartali fa del bene, salva delle vite umane”. Si tratta dunque di un libro che, come ha ricordato Oliviero Beha, secondo molti potrebbe essere adottato nelle scuole per il suo grande valore storico ed etico.

Ma questa mattina è anche stata la volta della presentazione del libro di Fausto Bertinotti “Sempre daccapo”, in cui l’autore sostiene che il dialogo tra credenti e non credenti si fa non solo possibile ma necessario, laddove il terreno è quello della comune lotta contro le ingiustizie e per la difesa della persona umana. “Ricominciare daccapo – ha spiegato Fausto Bertinotti – è un imperativo che riguarda in primo luogo la politica che ha subito questo scacco e dunque deve riguadagnare quel credito che ha perduto”. Poi ha rivolto un incoraggiamento ai giovani: “Questo messaggio per voi è non arrendersi a ciò che nella vita impedisce la realizzazione dei vostri desideri. Anche quando tutto sembra militare contro la realizzazione dei vostri desideri, quando la scuola non vi soddisfa, quando finite per essere disoccupati perché questa società tradisce le sue promesse, quando incontrate sulla vostra strada delle barriere non architettoniche ma economiche, sociali, non arrendetevi perché la vostra possibilità di mettervi in cammino è più alta delle resistenze. E se lo fate incontrerete altre persone che lo faranno insieme a voi. E’ questo cammino la soluzione del problema. Perché il cammino vi consente di interrogarvi insieme sulla strada a prendere”.

E anziché ieri, oggi il vignettista Vauro Senesi ha incontrato i giovani di Volalibro ai quali, oltre a illustrare il suo libro “Toscani innamorati”, ha parlato dell’importanza della comunicazione “come racconto – ha precisato – come trasmissione d’esperienza e fondamento della capacità critica che si basa sull’informazione”. Quindi si è soffermato sui vari tipi di comunicazione: “dalla vignetta – ha aggiunto Vauro Senesi – al reportage televisivo o al libro, per fare qualche esempio. Tutti hanno un fattore comune: l’importanza, la necessità e anche la passione del racconto della realtà o delle idee che fanno parte della realtà o che possono per fortuna anche modificarla”. Tanti strumenti diversi, insomma “ma la chiave – ha concluso Vauro Senesi – è lasciare un segno, ovvero l’elemento unificante della comunicazione. Perché la comunicazione che non lascia segno non è comunicazione, non è istruzione, non è educazione”.

La settima edizione di Volalibro si concluderà domani con la cerimonia finale della manifestazione in programma alle 17 al teatro comunale “Tina Di Lorenzo” dove, tra l’altro, si terrà la premiazione dei concorsi “Piccoli autori” e “Piccoli illustratori”.

Informazioni su Morena Zingales 2371 Articoli
Giornalista pubblicista