IN PIAZZA CONTEROSSO SI E’ SVOLTA LA BENEDIZIONE DELLE PALME

domenica_palmedi Redazione
(CSB.com3.0) CASSIBILE – A Cassibile, sotto un sole primaverile, in piazza Caduti del Conterosso, domenica 24 marzo, si è tenuta la tradizionale benedizione, processione e Santa Messa delle Palme con il parroco, Don Salvatore Arnone, i religiosi e le religiose del paesello e tanti cassibilesi. In piazza si è vissuta un’atmosfera di fede e di preghiera come se fossimo a Gerusalemme, perché la Domenica delle Palme ci ricorda l’ingresso festoso di Gesù a Gerusalemme. Don Salvatore Arnone ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica e nell’omelia ha ricordato “la Settimana di Passione”.

“Gesù entra in Gerusalemme scendendo glorioso dal Monte degli Ulivi. Vuol dare la prova che, per Lui, accettare la croce è un volontario atto d’amore. Per questo la malvagità degli uomini non riuscirà mai a vincere la misericordia e la tenerezza di Dio. Oggi Gesù si prende una giornata di trionfo, senza rinunciare al progetto che il Padre ha su di Lui, Lui che, come dice Isaia, si era già annunciato e fatto servo; Lui che aveva dimostrato chiaramente che il potere non è, secondo le categorie di questo mondo, dominio, ma servizio di amore agli altri.

Questo ci fa comprendere che il cristianesimo senza sacrificio si riduce al nulla. La vita cristiana, alleggerita della croce, non ha consistenza. Il cristiano lo si deve poter riconoscere come uno che porta la sua croce assieme a Gesù. E’ la croce il nostro segno distintivo! Gesù senza la croce sarebbe incomprensibile. La croce senza Gesù insopportabile. La croce agli occhi del mondo sembra sragionevole e ingiusta: una follia. Una follia però che, abbracciata da Cristo, può essere abbracciata anche da noi.

Negli uomini che, ogni giorno, attorno a noi soffrono e muoiono, Gesù continua a morire per la salvezza del mondo. Viviamo in un mondo dove ogni anno a migliaia di cristiani è tolta la vita. Siamo in un’era di martiri, ma noi sappiamo che la vita del Calvario è la via della vita: purtroppo, però, spesso ce lo dimentichiamo”.

Guarda foto di Sebastiano Iemmolo

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