COMMISSARIO STATO DEMOLISCE LA FINANZIARIA DI CROCETTA

palermo-palazzo-dei-normanni-sede-della-regione(CSB.com3.0) PALERMO – Il commissario dello Stato, Carmelo Aronica, con un’impugnativa a tutto campo, che riguarda 21 articoli, azzoppa la legge finanziaria della Regione siciliana presentata dal governo di Rosario Crocetta e approvata dall’Assemblea regionale siciliana in una seduta fiume conclusasi all’alba dello scorso primo maggio, sul filo di lana del temine del 30 aprile quando scadeva improrogabilmente l’esercizio provvisorio. Tra le norme censurate, quella che limita al solo biennio 2014-2015 la maggiorazione dell’aliquota Irap e dell’addizionale regionale Irpef che andava estesa al triennio 2014-2016, dato l’obbligo per la Regione di mantenerla per tutta la durata del piano di rientro del deficit della sanita’, cui e’ sottoposta. In tema di enti locali, non passa al vaglio del commissario neppure la disposizione che aveva suscitato in aula un’accesa bagarre e che era stata sostenuta trasversalmente da deputati di tutti i partiti per stanziare 700.000 euro in favore dei vigili urbani di Messina: “Non appare, infatti, rinvenibile alcuna plausibile ed obiettiva motivazione a sostegno dell’assegnazione di 700.000 euro per un solo ente locale, seppure di notevoli dimensioni, in corrispondenza di un’assegnazione globale per tutti i Comuni dell’isola pari a 11 milioni di euro”, rileva il commissario. Impugnata anche la norma che autorizzava i Comuni delle isole minori a introdurre un “ticket di sbarco” di 5 euro per i turisti.

Un tributo vero e proprio, secondo il commissario, che “eccede la potesta’ legislativa regionale”. Anche sui forestali si abbatte la mannaia del commissario, che boccia la disposizione secondo cui “nell’ambito del contenimento della spesa e della valorizzazione delle risorse umane del settore forestale, tutte le prestazioni relative alla progettazione preliminare definitiva ed esecutiva, nonche’ alla direzione dei lavori e agli incarichi di supporto tecnico- amministrativo per le attivita’ di forestazione e di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria, siano espletate esclusivamente da personale interno all’amministrazione regionale ‘senza alcun compenso'”. Non si puo’, rileva Aronica, negare ai dipendenti il diritto alla retribuzione, anche se in questo caso solo accessoria. Inoltre, sottolinea il commissario “la disposizione non e’ altresi’ confacente al principio di buon andamento della pubblica amministrazione in quanto e’ agevolmente prevedibile che i soggetti destinatari delle norme avviino un contenzioso con l’amministrazione”. Non passano, poi, le norme sul personale a tempo determinato dei Consorzi di bonifica, quelle tendenti ad affidare a Siciliacque i dissalatori di Porto Empedocle e di Gela, quella che pone a carico della Regione gli oneri dei mutui accesi da privati per ristrutturare immobili nei centri storici, la moratoria dei debiti fiscali delle piccole e medie imprese nei confronti di Riscossione Sicilia spa. Una diffusa censura riguarda poi la norma che crea presso Irfis-Finsicilia un fondo per la concessione di agevolazioni finanziarie alle piccole e medie imprese commerciali, e che discilpina il riassetto dello stesso Irfis.

La finanziaria, osserva infatti il commissario, demanda al presidente della Regione di fissare i criteri con cui l’apposito comitato dovra’ gestire tali somme, e queste previsioni “confliggono con il principio di legalita’ sostanziale sancito dall’articolo 97 della Costituzione”. Inoltre, il commissario contesta che “se da un lato il legislatore sembrerebbe voler potenziare l’attivita’ dell’Irfis Sicilia quale societa’ finanziaria regionale, affidandole la gestione di nuovi fondi ed intensificando l’attivita’ di indirizzo dell’amministrazione regionale, dall’altro, impone alla societa’ di apportare entro 60 giorni le modifiche al proprio statuto ed alla normativa interna, atteso che la stessa e’ soggetta, quale societa’ di intermediazione finanziaria, esclusivamente alle disposizioni statali generali e di carattere societario nonche’ a quelle specifiche del settore bancario”. Impugnate pure le norme sulla ricomposizione fondiaria, che secondo il commissario pongono tra l’altro complesse questioni anche di rispetto dei regimi europei sugli aiuti di Stato, e quelle per il rifinanziamento di leggi di spesa. In ultimo, la scure del commissario amputa la discussa “Tabella H”, un capitolo di spesa che destina fondi a pioggia a un centinaio di enti e associazioni dalle piu’ disparate finalita’.

Crocetta aveva promesso di abolire la “Tabella H”, ma in aula alla fine era passata. L’impugnativa su questo era attesa, tanto che il governatore aveva detto alla stampa locale che se il commissario l’avesse decisa gli avrebbe fatto un favore. E’ stato accontentato: “A fronte di una legislazione ordinaria e di principio che prevede l’ammissione a contributi pubblici di tutti i soggetti pubblici e privati su un piano di parita’ per il mantenimento e l’esercizio di attivita’ di rilevante interesse culturale e sociale fruibili dalla collettivita’ -scrive il commissario- l’Assemblea regionale interviene nuovamente con un provvedimento ad hoc destinato esclusivamente a determinate istituzioni, da anni fruitrici di provvidenze pubbliche senza ancorare la scelta operata a precisi e confacenti parametri di comparazione e valutazione. Il principio di eguaglianza esige che le leggi singolari, come la norma in esame -osserva ancora il prefetto Aronica- corrispondano ad obiettive diversita’ delle condizioni considerate rispetto a quelle di enti similari, che giustifichino razionalmente ed obiettivamente la disciplina di privilegio adottata. Ove sussistono situazioni omogenee rispetto a quelle singolarmente considerate si incorre nella violazione del principio di eguaglianza perche’ si determinano ingiustificate posizioni di vantaggio per le istituzioni beneficiarie della norma rispetto a quelle escluse”.

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