Maltrattamenti in comunitàa Pachino[VIDEO], sequestri e arresti

16 misure cautelari per abusi su anziani e disabili in Sicilia

In provincia di Siracusa, a Pachino, si è conclusa una vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia di Noto insieme al Nucleo Antisofisticazione Sanitaria (NAS) di Ragusa, che ha portato all’esecuzione di sedici misure cautelari nei confronti di persone accusate di gravi maltrattamenti e violenze ai danni di pazienti disabili e anziani. L’intervento, disposto dal Gip del Tribunale di Siracusa su richiesta della locale Procura, ha riguardato principalmente due comunità alloggio destinate a ospitare soggetti fragili, dove sono state riscontrate condotte gravemente lesive della dignità e della salute degli ospiti.

Le misure adottate sono differenziate in base al ruolo e alla posizione degli indagati: cinque persone sono state poste in custodia cautelare in carcere, sette sottoposte agli arresti domiciliari accompagnati da un divieto di svolgere qualsiasi attività imprenditoriale o professionale nell’ambito dell’assistenza e cura di persone vulnerabili per un periodo di dodici mesi, mentre quattro soggetti sono stati vincolati all’obbligo di presentazione presso la Polizia Giudiziaria, con contestuale applicazione della medesima interdizione.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa e condotte dai Carabinieri, si sono sviluppate a seguito di segnalazioni ricevute da cittadini preoccupati per le condizioni di vita dei disabili ospitati in una delle due strutture. Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, è stato possibile ricostruire un quadro di continue e sistematiche vessazioni, compiute non solo dagli operatori in servizio ma anche con il consenso e la supervisione dei responsabili. Gli episodi di violenza documentati comprendono schiaffi, pugni, spintoni, insulti, minacce e urla, che hanno generato uno stato permanente di frustrazione e umiliazione nei confronti degli anziani e disabili ospitati.

Tra le pratiche più gravi rilevate vi è quella di una giovane donna con disturbi psichiatrici, tenuta legata al letto tramite dispositivi di contenzione per periodi molto prolungati, oltre quanto consentito dalle necessità terapeutiche, compromettendo così anche le sue funzioni più elementari come alimentarsi e soddisfare i bisogni fisiologici. In questa condizione, la paziente era costretta a implorare assistenza, per poi ricevere in cambio ulteriori punizioni e restrizioni.

L’intera gestione delle due strutture, una comunità alloggio e una casa di riposo, è stata caratterizzata da gravi carenze strutturali, igienico-sanitarie e organizzative, con una evidente prevalenza della logica del profitto a scapito della qualità dell’assistenza e della sicurezza degli ospiti. Le irregolarità hanno riguardato anche l’uso improprio di terapie farmacologiche invasive, somministrate da personale privo delle necessarie qualifiche professionali, aumentando così il rischio per la salute delle persone assistite.

Al termine delle operazioni, è stato disposto il sequestro preventivo di tre strutture socio-sanitarie, due delle quali coinvolte direttamente nelle indagini, mentre la terza è stata confiscata per la sua connessione con la stessa cooperativa che gestiva le altre. I pazienti, tutti presi in carico da servizi assistenziali adeguati, sono stati trasferiti in strutture idonee a garantire la loro tutela e il rispetto dei diritti fondamentali.

Il successo dell’operazione è stato possibile anche grazie al contributo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, che svolge un ruolo cruciale nel monitoraggio della corretta gestione delle strutture socio-assistenziali dedicate alle categorie più vulnerabili della popolazione. L’intervento rappresenta un passo significativo nella lotta contro gli abusi nelle strutture di assistenza e nella protezione dei soggetti più deboli.

By Tommaso Benedetti

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