Fase due, cosa cambia per i bambini? Lo spiega la Società italiana di pediatria

Fase due, cosa cambia per i bambini? Lo spiega la Società italiana di pediatria

Fase due, cosa cambia per i bambini? Lo spiega la Sip

Il Dpcm dello scorso 26 aprile introduce diverse novità, aprendo di fatto la cosiddetta ‘fase due’ anche per i bambini. Elena Bozzola, segretario nazionale della Società italiana di pediatria (Sip), spiega alla Dire cosa cambia per i più piccoli.

PARCHI E GIARDINI PUBBLICI – “Riaprono parchi e giardini pubblici, ma le aree attrezzate per i giochi saranno chiuse. I bambini – chiarisce subito la pediatra – possono passeggiare all’aria aperta, ma solo se accompagnati dalla mamma o dal papà, o comunque da un adulto che stia con loro. È importante che i più piccoli mantengano sempre il distanziamento sociale – ricorda Bozzola – questa non è un’occasione per giocare con altri bambini. È ancora troppo presto e potrebbe essere pericoloso per loro”. Pertanto, mamme e papà, “portate i bambini all’aria aperta, ma non cedete ai loro ‘capricci’, qualora incontrino amichetti o compagni di classe”.

ATTIVITA’ MOTORIA E SPORTIVA – Dal 4 maggio si torna a fare attività motoria e sportiva, individualmente (a meno che si tratti di persone conviventi), senza il limite dei 200 metri da casa. Ecco allora “il via libera ad una biciclettata – consiglia la pediatra – ma sempre sotto la supervisione di mamma, papà o di un adulto”. Infatti, è possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. Quindi sono consentite “passeggiate, corse all’aria aperta, o andare sul monopattino – ripete Bozzola – ma solo accompagnati da un adulto”.

MASCHERINE – Il Dpcm introduce l’obbligo di usare la mascherina sopra i 6 anni “per evitare la diffusione dei germi del Covid-19”. Bisogna indossarla sempre nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (quali mezzi di trasporto ed esercizi commerciali). “Non sono soggetti all’obbligo i bambini sotto i sei anni, ma è importante che mantengano la distanza di sicurezza”, chiarisce la pediatra.

VISITE AI CARI – “Infine, all’interno della regione si possono trovare i propri cari. Se le condizioni di salute lo permettono, si potrà fare un abbraccio ai nonni o salutare i cuginetti”, conclude Bozzola. (DIRE)

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