Ragusa: Arrestati due soggetti accusati di sequestro di persona
Ragusa – Due provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti oggi dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Modica, con il supporto dei reparti investigativi di Ragusa e Siracusa, a carico di due uomini accusati di essere gravemente coinvolti in un caso di sequestro di persona. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, sia presso il Tribunale Ordinario che presso il Tribunale per i Minorenni, che hanno permesso di fare luce su un episodio che ha scosso la città di Scicli nel giugno del 2024.
I due arrestati sono accusati di aver preso parte al sequestro di tre giovani, avvenuto in diverse fasi a Scicli il 20 giugno 2024. Le autorità, pur mantenendo la presunzione di innocenza, li ritengono responsabili dei ruoli di mandanti, esecutori e carcerieri nel contesto di questi gravi crimini. Le indagini hanno anche permesso di individuare il movente dietro questi sequestri, legato al recupero di una grossa somma di denaro derivante da un traffico di stupefacenti.
Il primo sequestro ha visto uno dei tre giovani sequestrati essere liberato il giorno successivo grazie all’intervento del Gruppo d’Intervento Speciale (GIS) dei Carabinieri, necessario per evitare danni ulteriori. Durante l’operazione, uno dei carcerieri è stato arrestato in flagranza di reato e trovata una pistola in suo possesso, elemento che ha ulteriormente rafforzato le prove a carico degli arrestati. La liberazione di uno degli ostaggi ha evitato un’escalation della violenza, ma le indagini sono proseguite senza sosta per ricostruire completamente i dettagli dell’accaduto.
In particolare, l’indagine ha rivelato che il motivo del sequestro era una ritorsione legata al furto di 4 chili di hashish, del valore di circa 15 mila euro, rubati a uno degli arrestati. Questo furto è avvenuto a Modica il 19 giugno 2024, e ha coinvolto alcuni degli arrestati, che erano già noti come fornitori di sostanze stupefacenti a giovani spacciatori locali. Il sequestro avrebbe avuto lo scopo di ottenere il pagamento per la droga sottratta, e la liberazione del giovane sequestrato sarebbe stata subordinata al risarcimento.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, il gruppo di otto siracusani armati di pistole si è diretto a Scicli per rintracciare i responsabili del furto della droga. Durante l’operazione, i membri del commando hanno aggredito e sequestrato due giovani sciclitani, uno dei quali minorenne, per poi rilasciarli. Successivamente, il commando ha individuato e sequestrato il terzo giovane, che è stato caricato con violenza su un veicolo e trasportato a Siracusa. Durante il trasferimento, il giovane sequestrato ha cercato di fuggire dall’auto in corsa, ma è stato ferito alla spalla da un colpo di pistola. Inoltre, un cugino del sequestrato, nel tentativo di difenderlo, è stato ferito a una gamba da un colpo d’arma da fuoco.
Una volta giunti a Siracusa, il giovane è stato rinchiuso in un appartamento nel quartiere popolare di Santa Lucia, che secondo le indagini era utilizzato come centro di stoccaggio e spaccio di droga. Le indagini, tuttora in corso, hanno anche delineato il coinvolgimento del gruppo criminale nello spaccio di stupefacenti. Le evidenze raccolte, tra cui le testimonianze, le immagini delle telecamere di sorveglianza e l’analisi dei dati acquisiti, hanno confermato la gravità delle accuse a carico degli arrestati.
Al termine delle indagini, i due arrestati sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Ragusa e l’Istituto Penale per Minorenni di Catania-Bicocca. La Procura della Repubblica, sotto la direzione del Procuratore Francesco Curcio, e la Procura per i Minorenni, guidata dal Procuratore Carla Santocono, proseguono nell’analisi dei risultati investigativi, che potrebbero essere convalidati in sede giurisdizionale nei prossimi giorni.
L’intervento delle forze dell’ordine ha avuto un impatto significativo sul contrasto a questo tipo di crimine, che ha suscitato grande preoccupazione nella comunità locale. La collaborazione tra le forze di polizia di Ragusa, Siracusa e Catania si è rivelata fondamentale per portare a termine con successo l’operazione e per garantire la sicurezza della cittadinanza.