Augusta, via al terzo ponte tra isola e terraferma

Opera strategica da 20 milioni, pronta entro un anno

Hanno ufficialmente preso il via i lavori per la costruzione del nuovo collegamento tra l’isola di Augusta e la terraferma. Si tratta di un’infrastruttura viaria dal valore strategico e logistico, frutto della cooperazione tra Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, Comune di Augusta e Marina Militare. Il progetto prevede un investimento superiore ai 20 milioni di euro e punta a migliorare la connessione viaria e la funzionalità del porto, con l’obiettivo di completare l’opera entro il 30 giugno 2026.

La nuova infrastruttura, che fungerà da terzo ponte per la città siciliana, garantirà il collegamento tra impianti civili e militari portuali, oltre a rappresentare una via alternativa per il traffico pesante, alleggerendo così la pressione sulla viabilità urbana. Parallelamente, l’opera assumerà un ruolo fondamentale sul piano della protezione civile, offrendo una terza via di fuga in caso di emergenze naturali o criticità ambientali.

Il progetto rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sezione M5C3-11 dedicata agli interventi nelle Zone Economiche Speciali. La misura comprendeva tre azioni principali: il rifacimento del viadotto d’accesso al porto commerciale di Augusta, già ultimato, la riqualificazione strutturale dei piloni del ponte Federico II in fase di completamento e, infine, la costruzione del nuovo collegamento ora avviata. La realizzazione è affidata alla ditta Fenix Consorzio Stabile di Bologna, tramite la consorziata esecutrice Two Smart Building con sede in provincia di Catania.

L’intervento assume particolare rilievo anche sul piano logistico e infrastrutturale per la Marina Militare. La base navale di Augusta, una delle tre principali del Paese, ospita in modo permanente una parte significativa della flotta nazionale destinata al pattugliamento d’altura. Le strutture militari si trovano prevalentemente sull’isola, attualmente collegata alla terraferma tramite il ponte Rivellino Quintana, risalente al XIX secolo, e il viadotto Federico II. Il primo, per le sue dimensioni ridotte e la sua valenza storica, non risulta adatto a sostenere l’intenso traffico urbano e logistico. Il secondo, attualmente unica arteria per i mezzi pesanti, comporta il passaggio obbligato all’interno delle strette vie del centro, con conseguenti disagi e limitazioni.

Il nuovo collegamento stradale è progettato con una struttura a doppio impalcato, separando in modo funzionale il traffico civile da quello militare. Questa soluzione garantirà una gestione più efficiente dei flussi veicolari e risponderà alle esigenze di sicurezza e tempestività in caso di operazioni straordinarie o emergenze. Inoltre, la realizzazione dell’opera prevede l’abbattimento di alberature esistenti lungo il tracciato: l’Autorità Portuale si è impegnata a procedere con la ripiantumazione successiva, a tutela del patrimonio verde.

L’opera è stata resa possibile attraverso la stipula di un accordo di programma tra i soggetti coinvolti, in particolare Stato Maggiore della Marina e Segretariato Generale della Difesa – Direzione dei Lavori e del Demanio, che hanno fornito il quadro tecnico e normativo necessario a procedere in maniera congiunta. La sinergia istituzionale ha permesso di superare le criticità legate alla pianificazione in un’area strategica sotto il profilo militare, commerciale e urbanistico.

Una volta completato, il ponte non solo migliorerà l’accessibilità tra le due sponde, ma rivestirà un ruolo centrale nella riorganizzazione dei flussi portuali, con ricadute positive sulla mobilità urbana e la sicurezza collettiva. La deviazione del traffico pesante fuori dal centro abitato ridurrà sensibilmente la congestione stradale e renderà più agevole il trasporto di merci e materiali tra le aree operative portuali.

L’intervento rappresenta così un tassello fondamentale nella trasformazione infrastrutturale dell’area portuale di Augusta, chiamata a svolgere un ruolo sempre più rilevante nel panorama della logistica del Mediterraneo.

By Tommaso Benedetti

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