Cassibile non è ipocrita! Cassibile è molto altro, ma non questo…

Cassibile non è ipocrita! Cassibile è molto altro, ma non questo...

Cassibile non è ipocrita! Cassibile è molto altro, ma non questo…

Cassibile non è ipocrita! Cassibile è tutt’altro! Cassibile è quel padre di famiglia stanco, con le mani grosse e pieni di calli, che al mattino presto, ancora con gli occhi assonnati, esce di casa e va a comprare il pane appena sfornato per la sua famiglia.

Cassibile è quel lavoratore che prima di andare a spaccarsi la schiena sotto il sole cocente, saluta affettuosamente la moglie che gli ha appena preparato il caffè, poi bacia sulla fronte i suoi figli che ancora dormono sul letto dei sogni.

Cassibile è quella madre di famiglia che corre tutti i santi giorni senza fermarsi un attimo. I figli e il marito sono sempre al primo posto. Spesso si trascura per pensare a loro. Si alza presto anche lei e la prima cosa che fa è avere cura della sua famiglia e della casa. Tra una lavatrice e l’altra riesce ad accompagnare i figli a scuola, tra una corsa e l’altra riesce anche a stendere i panni, asciugarli e stirarli.

Cassibile è quella donna che va a fare la spesa e prepara da mangiare prima di andare a lavorare, pulisce casa e se può e se trova il tempo va anche dal parrucchiere. Lo fa sempre di corsa perché i figli devono fare i compiti.

Cassibile è il caffè con la vicina di casa o la chiacchierata dal balcone con il primo passante. Cassibile è il buongiorno con il sorriso sulle labbra, anche a chi non si conosce.

Cassibile è l’odore dei cornetti caldi appena sfornati fatti artigianalmente dal bar di fiducia, della pizza profumata, del pane caldo e morbido impastato e cucinato da chi si alza prima di tutti gli altri, ma è anche il rumore del camion del vicino che si mette in moto per andare a lavorare la campagna.

Cassibile è quella nonna che prega per i figli e i nipoti, quella nonna che ogni mese mette la mano dentro il “borsellino”, che cucina per tutti e con un’infinita pazienza e garbo pensa a fare la copertina per il prossimo nascituro.

Cassibile è quel nonno paziente, quell’uomo ormai adulto con le rughe segnate dal tempo che, nonostante la stanchezza, trova la forza per tirare un calcio al pallone per non fare annoiare i nipoti.

Cassibile è quella donna che piange in silenzio, ma tirando un forte respiro riesce sempre a trovare la forza per sorridere, anche quando tutto va male.

Cassibile è anche chi non ha più niente di tutto questo, chi non ha più una mamma e un papà, chi ha perso un figlio, chi non ha un fratello e una sorella dove andare a piangere o ridere. Chi non ha un lavoro, ma in compenso ha l’amico migliore del mondo. Cassibile è chi ha i figli lontani.

Cassibile è il Padre con la croce al petto che il buon Dio le ha donato. Quel religioso che abbraccia tutti, i più deboli e i più forti. E’ quel padre che quando lo ritiene opportuno bacchetta tutti con parole sacrosante.

Cassibile è il dottore, il farmacista, l’idraulico, l’elettricista il pittore e l’antennista. Cassibile è il muratore, il panettiere, il pizzaiolo, il fruttivendolo, il salumiere e il macellaio. Cassibile è l’agricoltore e il contadino, l’artista, l’inventore, il creatore, il musicista, il meccanico, l’elettrauto, il giardiniere e il tabaccaio, il parrucchiere e il barbiere, l’insegnante, l’educatrice, la sarta e il professionista. Cassibile ha tutti i mestieri del mondo.

Cassibile è la scuola che ha istruito tutti i bambini. E’ una famiglia, quella cittadina accogliente e paziente. Nel bene e nel male Cassibile sopporta e comprende, Cassibile soffre e non si vede. Cassibile è quella che lavora senza fermarsi mai.

Non c’è Cassibile senza la sua spiaggia e il suo campanile, quello che si guarda da lontano, dall’autostrada. E’ la prima cosa che ci cerca con gli occhi quando si sta per entrare in Paese. Cassibile è la via Nazionale, la Calata Palazzo, la chiesa del Marchese con il borgo vecchio. Cassibile è il nuovo che avanza, la fragola gustosa e la patata che profuma di terra.

Cassibile è l’amministratore che lotta per la sua gente, quell’uomo e quella donna che da anni lo fanno in silenzio, a volte urlando per farsi sentire meglio.

Cassibile è quell’uomo in divisa, figlio anche lui, che interviene per mettere ordine, colui che vigila in silenzio, quando tutte le luci del giorno si spengono e la notte si accende. Cassibile è anche quell’uomo che ha paura e che piange da solo, senza farsi vedere.

Cassibile è l’orgoglio solo per chiamarsi così. Cassibile è generosa, buona e solidale. Cassibile un cuore ce l’ha e se così non fosse non sarebbe Cassibile.

Cassibile è sempre la patria di chi a Cassibile non ci vive più. Cassibile è quella cittadina che parla, ma sa stare in silenzio quando vuole.

Cassibile sono i giovani del futuro che lottano e si fanno valere, perché non c’è Cassibile senza i suoi figli.

Cassibile usata, tradita e umiliata. Cassibile insultata, calpestata e abbandonata. Chi parla male di Cassibile non conosce profondamente la sua gente o forse ne conosce solo una parte.

Cassibile capisce, Cassibile accoglie, Cassibile perdona, sempre!!!

 

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Giornalista professionista