“SOS” PRESEPE IN CARTAPESTA DI CASSIBILE

Il presepe in cartapesta a Cassibile rivive
Particolare del Presepe in cartapesta di Cassibile

di Morena Zingales

(CSB.com3.0) CASSIBILE – Il presepe in cartapesta è il suo villaggio in miniatura, situati a Cassibile in via della Caserma da ben 17 anni, rischiano di sparire per sempre se al più presto non viene trovata una soluzione adeguata. Lo comunica il Signor Vincenzo Cianci, uno dei soci fondatori del Presepe, spiegandone i motivi. “Il presepe in Cartapesta è iniziato 27 anni fa – ha detto. Prima lo facevamo nel garage di proprietà del Signor Trimarchi. Eravamo più famiglie a collaborare, poi 17 anni fa abbiamo avuto in comodato d’uso i locali in via della Caserma di proprietà del signor Agnello, quindi dal garage siamo passati qui. Il suo proprietario ci ha offerto gratuitamente sia i locali, che il terreno, non chiedendoci mai un centesimo di contributo”.

Il signor Cianci molto preoccupato ai nostri microfoni dice: “In questi locali, purtroppo, c’è in corso una lottizzazione, il terreno deve essere venduto perché fa parte di lotti vendibili, in zone edificabili, quindi ci troviamo nelle condizioni di smantellare il tutto e buttare via 27 anni di sacrifici per aria. Noi come associazione dovremmo decidere se aderire a questo progetto acquistandone il terreno, oppure abbandonarlo definitivamente”. Duemila metri quadrati di villaggio in miniatura insieme a tutta la parte del presepe, rischiano di essere abbandonati e Cassibile potrebbe perdere una zona di attrazione come questa. Non si può definire Presepe perché diventa una cosa molto riduttiva.

E’ un villaggio costruito tutto in arte povera. I costruttori hanno utilizzato legname, usato cartone e la qualsiasi cosa. All’interno sono allocate 120 statue ad altezza naturale. E’ il presepe più grande d’Italia per quanto riguarda la cartapesta. Nel villaggio viene rappresentata la Sicilia di fine 900, le botteghe di allora. Non ci sono solamente le figure in cartapesta movibili e non, ma soprattutto è arricchita da ciò che è il contorno, potrebbe definirsi un piccolo museo etnologico e non più un presepe. “Tutto questo è aperto al pubblico solo un mese all’anno, nel periodo natalizio – ha detto il Signor Cianci – ma potrebbe essere visitato tutto l’anno e, se ben curato da qualcuno giornalmente, potrebbe diventare un punto di attrazione per Cassibile. Potrebbe essere un centro culturale, di teatro o ricreativo per i bambini, nel periodo primaverile o estivo. Noi abbiamo realizzato qualcosa che per noi è un peccato mortale abbandonarlo” – ha spiegato il presidente.

Il signor Cianci vuole fare un appello a tutte le istituzioni ma anche ai privati: “Mandare all’aria una meraviglia del genere – ha evidenziato – è un vero peccato. Abbiamo speso 27 anni della nostra vita per questo progetto. Qui si tratta di salvare un’opera per darla ai nostri ragazzi e per fare attività varie. Ci sono tantissime forme d’acquisto, nessuno vuole fare speculazione e nessuno vuole appropriarsi di qualcosa. Non si parla di cifre astronomiche, sono solo 100 euro a metro quadro. Abbiamo bisogno di 1000 donatori a un metro quadrato ciascuno e il problema è risolto. Poi se intervengo le amministrazioni la cosa diventa più facile. Dobbiamo decidere obbligatoriamente, o siamo dentro o siamo fuori”.

“L’associazione di cui io ne sono il Presidente – continua il Signor Cianci – ha bisogno di una consulenza tecnica, di un buon avvocato, di un notaio per poter mettere in piedi un progetto molto serio e senza speculazione per acquistare questi metri quadrati facendo un atto unico che viene poi donato a Cassibile e alle varie attività culturali del paese. Le cifre non sono astronomiche. Noi soci possiamo collaborare con l’acquisto di qualche metro quadro ma tutto non ce la facciamo a comprarlo. Bisogna trovare delle persone disponibili e cominciare con questo SOS presepe in cartapesta di Cassibile. Questo è il primo passo e poi faremo le altre cose. Io sono disposto a comprare i miei 5 metri quadrati e darli in donazione – conclude il presidente – poi se ci sono dei privati che vogliono acquistare il loro metro quadrato e donarlo, la cosa diventa più facile”.

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