G7 di Siracusa: Agricoltura in crisi, urgente sostenere i viticoltori

Taschetta: «Intervenire sulla remunerazione per salvare la filiera»

G7 di Siracusa: Agricoltura in crisi, urgente sostenere i viticoltori

Il G7 dedicato ad agricoltura e pesca, attualmente in corso a Siracusa, pone l’accento sulle sfide affrontate dal settore agricolo, con particolare riferimento alla crisi delle vigne. Durante l’evento, il presidente di Colomba Bianca, Dino Taschetta, ha evidenziato come la scarsa attenzione da parte della politica alla remunerazione degli agricoltori stia mettendo a rischio l’intera filiera. Taschetta ha affermato: «È necessaria una maggiore sensibilità verso la sostenibilità economica degli agricoltori, poiché stiamo perdendo un patrimonio culturale e produttivo».

In un contesto in cui la sostenibilità è al centro del dibattito, il G7 ha previsto eventi significativi, tra cui un convegno organizzato da AGCI intitolato “Sostenibilità e innovazione nella filiera agroalimentare e della pesca”. L’incontro, che si terrà il 27 settembre, si svolgerà presso l’Istituto Nazionale del Dramma Antico e vedrà la partecipazione di esperti e attori del settore agroalimentare. Nel panel dedicato al vino, Taschetta interverrà per discutere della situazione critica che sta attraversando il settore vitivinicolo siciliano.

«Nel linguaggio di oggi, “sostenibilità” è la parola chiave. Tuttavia, la politica deve considerare non solo la sostenibilità ambientale e sociale, ma anche quella economica», ha sottolineato Taschetta. Secondo lui, è fondamentale agire direttamente sul reddito degli agricoltori, superando gli incentivi destinati a iniziative collaterali. Taschetta ha evidenziato le difficoltà nel mantenere i margini di profitto sotto la pressione della grande distribuzione, che si concentra esclusivamente sui prezzi bassi, ignorando gli effetti devastanti sui settori vitivinicoli, cerealicoli e agrumicoli.

Il presidente ha messo in luce il duro lavoro dei viticoltori, i quali affrontano vendite insufficientemente remunerative. Molti soci di Colomba Bianca si trovano costretti a estirpare i vigneti, ritenendo insostenibile mettere in pericolo le nuove generazioni, già a rischio senza un reddito garantito. Taschetta ha avvertito che «senza soci non è possibile mantenere una base solida per una produzione di successo», sottolineando l’urgenza di un piano di programmazione a lungo termine. «Quando i problemi sono complessi, non esistono soluzioni semplici», ha affermato.

La crisi idrica rappresenta un ulteriore ostacolo. La Colomba Bianca gestisce circa 6.000 ettari di terreni, di cui 1.800 biologici, ma i viticoltori hanno registrato una produzione dimezzata: solo 40 quintali di uve per ettaro, rispetto alla media di 80 quintali. Taschetta ha avvertito che molte vigne rischiano di essere estirpate a causa della mancanza d’acqua. Un esempio emblematico è la diga Trinità in provincia di Trapani, costruita negli anni ‘50, che ha la capacità di contenere 18 milioni di metri cubi d’acqua. Tuttavia, a causa di problemi burocratici, gli agricoltori possono utilizzare solo poco più di 2 milioni di metri cubi, mentre il resto viene sprecato, riversato in mare.

Taschetta ha concluso esprimendo preoccupazione per la situazione in Sicilia, dove mentre il governo italiano investe nei Paesi del Nord Africa per esportare tecniche di produzione, l’isola si trova in difficoltà a causa dell’inefficienza degli invasi. «Stiamo perdendo non solo la produzione, ma anche il nostro patrimonio vitivinicolo», ha concluso.

By Marcello Migliosi

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