Intervento di soccorso a bimbo maltrattato a Scicli

La pronta azione dei soccorritori ha salvato un bambino di 5 anni

Intervento di soccorso a bimbo maltrattato a Scicli

Intervento di soccorso – Un intervento di pronto soccorso ha portato alla luce un caso di maltrattamenti su un bambino di 5 anni a Scicli, nel territorio di Ragusa. I soccorritori, Giuseppe Piccione e Maria Cilia, dell’ente di emergenza Seus 118, hanno descritto le condizioni critiche in cui si trovava il minore, sottolineando che le ferite non erano il risultato di un incidente domestico, come una caduta, ma di violenze evidenti inflitte dal padre. Quest’ultimo, un uomo di 39 anni, è stato successivamente arrestato dalle autorità.

L’episodio si è svolto nei primi giorni di febbraio, ma è emerso al pubblico solo recentemente. L’equipaggio dell’ambulanza, proveniente dalla postazione nota come ‘Romeo Alfa 3’ di Marina di Ragusa, ha ricevuto una chiamata per un intervento urgente. “Ci è stato segnalato un bambino caduto da un letto,” hanno spiegato i soccorritori. “Quando siamo arrivati, la situazione era molto grave: il piccolo presentava ematomi e ecchimosi in varie parti del corpo, oltre a fratture visibili a una gamba e a un braccio. Questi segni ci hanno subito fatto capire che si trattava di una situazione di maltrattamenti.”

Dopo aver valutato le condizioni del bambino, Piccione e Cilia hanno contattato la centrale operativa del 118, classificando il caso come “codice rosa”, un protocollo riservato alle emergenze che coinvolgono minori vittime di violenza. La centrale ha immediatamente informato sia i carabinieri che l’ospedale di Modica, dove il bambino è stato trasportato per ricevere le cure necessarie.

Il presidente della SeusRiccardo Castro, ha voluto esprimere il suo sostegno ai soccorritori, definendoli un esempio di professionalità e umanità. “Giuseppe Piccione e Maria Cilia hanno dimostrato di saper gestire la situazione con grande lucidità, nonostante il trauma che un caso del genere può provocare,” ha commentato. “Siamo fieri di loro e del loro contributo nell’identificare un grave caso di violenza. Mandiamo un abbraccio affettuoso al bambino, sperando nella sua pronta guarigione.”

La rapida reazione dei soccorritori e la loro decisione di attivare le procedure adeguate hanno avuto un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza del minore e nel far emergere la situazione di abuso. Questo caso ha sottolineato l’importanza dell’attenzione e della vigilanza da parte delle autorità e dei servizi di emergenza nei confronti dei minori, che possono essere vulnerabili a situazioni di maltrattamento.

I maltrattamenti su minori rappresentano un grave problema sociale e necessitano di un intervento tempestivo da parte delle istituzioni competenti. La collaborazione tra i servizi di emergenza, le forze dell’ordine e le strutture sanitarie è fondamentale per fronteggiare tali situazioni e garantire la protezione dei più giovani.

L’episodio ha anche riacceso il dibattito sull’importanza di una formazione adeguata per i soccorritori nel riconoscere i segnali di maltrattamento. Le squadre di emergenza devono essere pronte a identificare non solo le necessità mediche dei pazienti, ma anche le circostanze che possono indicare situazioni di violenza domestica o maltrattamenti.

La collaborazione tra i vari enti è essenziale per creare un sistema di protezione efficace. È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità dei maltrattamenti sui minori e sull’importanza di segnalare qualsiasi sospetto di abuso alle autorità competenti.

In conclusione, il caso del bambino di Scicli pone l’accento sulla necessità di un intervento coordinato e tempestivo in situazioni di emergenza che coinvolgono minori. La professionalità dei soccorritori della Seus 118 ha permesso non solo di salvare un bambino in pericolo, ma anche di avviare le indagini necessarie per affrontare la violenza che ha subito. È un richiamo all’azione per tutti noi affinché si continui a combattere contro ogni forma di abuso e si garantisca un futuro più sicuro per i bambini.

By Marcello Migliosi

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