Siracusa, Grotta del Monello, Consiglio comunale, critiche sulla gestione

SIRACUSA – Ridiscutere la gestione della riserva naturale integrale “Grotta Monello”, coinvolgendo il comune di Siracusa, per renderla fruibile ad un pubblico più vasto rispetto a quello attuale. È questa la richiesta di Alberto Palestro, unico punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri sera aperto ai deputati regionali e ai rappresentanti del Cutgana, ente attualmente incaricato della gestione del sito di contrada Perciata. La proposta di Palestro è di modificare la norma generale sull’istituzione delle riserve in Sicilia, attraverso l’impegno della rappresentanza siracusana all’Ars, prevedendo che i comuni possano intervenire nella fase di affidamento della gestione. Questa soluzione – è stato deciso ieri sera – sarà oggetto di uno specifico ordine del giorno che sarà redatto dalla conferenza dei capigruppo e sarà oggetto di un’altra seduta aperta del Consiglio. In assenza del presidente Leone Sullo, i lavori d’aula ieri sera sono stati condotti dal vice presidente Giuseppe Impallomeni.

Alla convocazione, dei deputati regionali ha risposto solo Stefano Zito, mentre Vincenzo Vinciullo e Marika Cirone Di Marco si sono giustificati per l’assenza dicendo di essere impegnati in altra sede; per il gestore erano presenti Giovanni Signorello, direttore del Cutgana, e il direttore della riserva, Salvatore Costanzo. La Grotta Monello, ha spiegato Palestro nell’intervento introduttivo, diventò riserva naturale integrale nel’98; la gestione al Cutgana (Centro di ricerca interfacoltà dell’università di Catania) risale al 2006 ed è regolamentata da una convenzione con l’assessorato regionale Territorio ed ambiente, “che costa alla Regione 150 mila euro”. Gestione che, a parere di Palestro, appare “alquanto discutibile” perché la Grotta oggi “non è conosciuta dalla stragrande maggioranza delle popolazione” e dai visitatori, con grave danno al turismo considerato che essa è “di particolare bellezza e rarità, sia strutturale che per la fauna ipogea”. Secondo Palestro, “la fruizione oggi è limitata a una strettissima utenza e per soli scopi scientifici e didattici, ciò per effetto di un’intesa con la Provincia, proprietaria della Grotta; ma ciò non ha senso perché si priva la collettività della conoscenza di tale patrimonio, ancor più in un momento di grave crisi economica”.

Al dibattito sono intervenuti: Salvatore Castagnino, che si è detto deluso per lo scarso interesse dei deputati, “che in questa sede sono i nostri diretti interlocutori”; Tanino Firenze, che ha chiesto se ci siano le condizioni per lo sfruttamento turistico del sito; Enrico Lo Curzio, che si è soffermato sul ruolo avuto dalla Provincia nella vicenda. Giovanni Signorello, su richiesta di Firenze, è entrato nel merito della questione spiegando che la riserva nasce per difendere due specie animali esistenti solo in quel sito: un crostaceo e uno pseudo scorpione. I fenomeni carsici presenti nella riserva, cioè stalattiti e stalagmiti, sono secondari rispetto ai compiti della riserva; la fruizione e la promozione, ha spiegato Signorello, sono previste ma nel rispetto delle due specie animali e sono rivolte essenzialmente alle scuole. Il direttore del Cutgana ha 2 concluso dicendosi pronto ad ascoltare le proposte del Comune, confermando l’interesse del Centro alla prosecuzione della gestione. Signorello ha anche sottolineato che il Cutgna non dispone delle chiavi di accesso alla grotta che sono solo in passesso della Provincia. L’assessore Alessio Lo Giudice, in rappresentanza dell’Amministrazione, ha lamentato nell’intervento di Signorello la carenza di dati statistici e storici sulla gestione, rilevando come, già nel luglio del 2012, il consiglio scientifico provinciale aveva lamentato la mancanza di informazioni da parte del Cutgana.

Infine, Lo Giudice ha evidenziato che il sito Internet della riserva non contiene relazioni scientifiche sull’attività svolta. Il tema della carenza di informazioni è stato ripreso anche da Tanino Firenze (nel corso di un secondo intervento), che si è detto “turbato” per le poche notizie riferite al Consiglio, mentre l’onorevole Zito e Francesco Pappalardo hanno evidenziato il mancato rispetto delle convenzione, ad esempio in termini di fruizione e di salvaguardia dei luoghi. Per Elio Di Lorenzo, non ci sono ricadute positive per il territorio, parlando di una gestione che “somiglia a un poltronificio”. Infine, Antonio Grasso ha detto che si aspettava almeno qualche informazioni sulle attività messe in campo dal Cutgana per la salvaguardia delle due specie animali. A conclusione del dibattito, Palestro si è detto insoddisfatto dei chiarimenti forniti dal Cutgana, soprattutto per non avere giustificato il contributo regionale di 150 mila euro rispetto alle attività svolte, considerate deludenti e senza vantaggi per la collettività. Palestro ha riferito di avere effettuato di recente nella riserva due sopralluoghi e di avere verificato di persona lo stato di abbandono dell’area esterna alla Grotta Monello e la mancanza di indicazioni per la sua fruizione

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