(cassibile.com) SIRACUSA – La Consulta Comunale per le Politiche Giovanili di Siracusa, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia del 17 maggio, si unisce alle campagne di sensibilizzazione e prevenzione contro ogni forma di intolleranza nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
Intervenendo presso l’Istituto Tecnico Tecnologico Enrico Fermi e l’Istituto Statale d’Arte A.Gagini, in collaborazione con il gruppo locale dell’Arcigay organizzatore della manifestazione, la Consulta ha offerto molteplici spunti di riflessione sul tema dell’omofobia, ribadendo la propria posizione in merito e il motivo della partecipazione all’evento, ossia la tutela degli interessi e dei diritti della popolazione giovanile.
La Consulta ripudia con forza ogni atto di violenza che mira a soffocare nella paura e nel dolore la piena espressione della sessualità dell’individuo e la sua stessa dignità. Allo stesso modo, condanna ogni tentativo di giustificazione, legittimazione o ridimensionamento di tali comportamenti che abbandona le vittime alla solitudine della persecuzione.
Ciò non fa altro che acuire lo stato di disagio, soprattutto del giovane, al punto da indurlo alla non accettazione di sé finanche ad atti di autolesionismo. O al suicidio! Secondo i dati del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Unione Europea i suicidi della popolazione gay, legati alla discriminazione omofoba in modo più o meno diretto, costituirebbero il 30% di tutti i suicidi adolescenziali.
La repulsione per l’omosessualità, fisica o verbale, è un attacco alla libertà di autodeterminazione dell’individuo e allo stesso concetto di civiltà dell’uomo e della società tutta. La lotta contro queste forme di odio parte dalle fondamenta dell’educazione del giovane e, in virtù di ciò, la Consulta sprona innanzitutto la Scuola a compiere appieno il proprio dovere pedagogico: il compito di tale presidio, formare le donne e gli uomini di domani, non può prescindere da un percorso di piena comprensione verso le tendenze sessuali.
Ciò permetterà al giovane di accettare la natura e la sessualità proprie e quindi quelle di chi lo circonda. Al contrario, la riproposizione dell’obsoleta convinzione non scientifica (OMS 1990) dell’omosessualità come condizione patologica, tollerata o addirittura proposta da parte del personale docente, getta l’adolescente nella vergogna e nel rifiuto di sé stesso. In secondo luogo invita le comunità religiose a un rispetto nei confronti di omosessuali e transgender e del principio di laicità dello Stato pari a quello che deve essere sempre dovuto ai principi spirituali.
Infine, la Consulta chiede con determinazione alle Istituzioni locali una ferma condanna contro ogni atteggiamento lesivo verso l’orientamento sessuale e una profonda riflessione per un ulteriore passo verso il progresso della città. Alla luce del recente mutamento giuridico a livello internazionale (indipendente dalle ideologie politiche interessate) e in ossequio all’Articolo 3 della Costituzione Italiana (« Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali »), urgono infatti provvedimenti diretti al pieno riconoscimento di diritti civili per le coppie omosessuali che concedano serenità nella vita affettiva.