(cassibile.com) NOTO – Domenica 16 Giugno 2013, l’Associazione Culturale Arkaios si è recata in visita guidata alla Villa Romana del Tellaro (Noto, C.da Caddeddi). A guidare i soci partecipanti alla scoperta degli splendidi mosaici policromi in essa custoditi, è stata l’archeologa Enrica De Melio, Presidente della stessa Associazione Culturale Arkaios. La villa romana del Tellaro, come è noto, è di età tardo-imperiale e sorge sulla sponda destra omonimo, in un’eccellente posizione a controllo di un vasto latifondo con grandi risorse agricole e commerciali, sicuramente dotato di un approdo diretto sul mare di Eloro. Furono scavatori di frodo, agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso, a portare alla luce, un primo tratto di un mosaico pavimentale figurato. A quel punto, la Guardia di Finanza di Siracusa bloccò immediatamente gli scavi di frodo, dando inizio, invece, ad una serie di lunghe e difficoltose indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza di Siracusa, allora guidata dall’archeologo Giuseppe Voza.
Dagli scavi archeologici emerse la presenza di un complesso architettonico identificabile come il corpo centrale di una villa romana tardo-imperiale, dotata di un grande peristilio sul quale si affacciano diversi ambienti, alcuni dei quali pavimentati a mosaici policromi.
Quello del lato nord del portico costituisce un tappeto con ricchi festoni di alloro in forma di medaglioni circolari che delimitano degli ottagoni a lati curvi, decorati da motivi geometrici di ambiente africano. La prima stanza da est che si affaccia sul lato nord del portico presenta, invece, nell’emblema centrale, la scena del riscatto del corpo di Ettore.
La stanza subito attigua, posta ad ovest della suddetta è articolata con formelle rettangolari decorate con scene di satiri e menadi danzanti. Infine, il mosaico della stanza presenta scene di caccia alle quali presenzia la personificazione, in figura femminile, dell’Africa, al centro della vasta sala quadrangolare.
E’ probabile, sulla base delle caratteristiche stilistiche e tematiche, che i bellissimi mosaici della villa romana del Tellaro siano stati realizzati da maestranze specializzate altresì operanti nei grandi centri dell’Africa settentrionale tra il III ed il IV secolo d.C.
Un disastroso incendio, probabilmente avvenuto nella seconda metà del V secolo d.C., distrusse la villa, seppellendo sotto una spessa coltre di macerie le strutture murarie ed i mosaici. Il tutto venne abbandonato e consegnato ad un secolare oblio, sicché nel sette-ottocento, ignare genti vi costruirono sopra una masseria.
Oggi è possibile ammirare i mosaici all’interno delle strutture della masseria stessa adeguata museograficamente alle esigenze di tutela, fruizione e valorizzazione degli stessi.