Ancona: Per l’equipaggio di “Nerina” iniziano i Campionati Mondiali di Vela d’Altura

equipaggio Nerina 1di Katia Scapellato
(cassibile.com) ANCONA – E’ iniziata oggi, lunedì 24 giugno, ad Ancona l’avventura di “Nerina” l’imbarcazione rimessa a nuovo da un gruppo di ex detenuti ed ex tossicodipendenti, che per venti mesi hanno partecipato a Siracusa al progetto di inclusione sociale “Liberi di…liberi da…”, realizzato dalla Cooperativa Tandem di Siracusa in partenariato con la cooperativa Ergoform e la Società Sailing Cube, finanziato dalla Regione siciliana, Dipartimento Famiglia e Politiche sociali.

Per i diciotto allievi e per gli skipper professionisti che li hanno affiancati in questa esperienza, è cominciato infatti il Campionato Mondiale di Vela d’Altura – ORC International World Championship – che si concluderà il 29 giugno prossimo ad Ancona. “Comunque vada – ha tenuto a precisare l’organizzatore dell’evento, Moreno Clementi – i vincitori morali saranno loro, i ragazzi di Nerina”.
Selezionati dal Sert dell’Ausl 8 di Siracusa, questi giovani hanno seguito un percorso formativo durato venti mesi, durante il quale hanno preso confidenza con conoscenze ed abilità pratiche connesse ai potenziali mestieri del settore nautico (skipper, marinaio, assistenza agli ormeggi, responsabile pontile, etc.).

Da alcuni giorni sono giunti ad Ancona per prepararsi alla gara, un appuntamento attesissimo che annualmente mette a confronto i grandi nomi della vela internazionale, blasonati timonieri ed equipaggi provenienti da tutto il mondo, in un serrato programma di regate che si protrae per un’intera settimana. Ieri la gara di prova e l’inaugurazione dei Mondiali, oggi la prima regata. Domani l’offshore (da 30 a 34 ore) lungo la costa marchigiana: Ancona, San Benedetto, Fano, Ancona.

Alla cerimonia di inaugurazione dei Mondiali ORC International World Championship il direttore del progetto, Concetta Carbone, insieme al dirigente dell’Assessorato alla Famiglia e alle Politiche sociali della Regione siciliana, Pietro Fina, hanno consegnato due quadri raffiguranti la Trinacria – realizzati su papiro da un artista siracusano, Tony Fanciullo – al presidente della Regione Marche, Gianmario Spacca e al presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali di Vela d’Altura, Moreno Clementi.
Sono in tutto 14 le nazioni che partecipano all’evento. La pattuglia più numerosa è quella italiana con 88 equipaggi, compreso quello di Nerina che ad Ancona respira aria di casa: 2400 anni fa, infatti, toccò proprio a una colonia di greci siracusani, di stirpe dorica, fondare la città che ospita i mondiali di vela.

A bordo di Nerina (un Rodman 42 lunghezza f.t. 12,80 larghezza f.t. 3,90) un equipaggio formato da professionisti: Giuseppe Midiri, Skipper; Antonio Alparone, Tailer; Moreno Boldini, Albero; Carmelo Cannizzaro, Aiuto tailer; Roy Caramagno, Prodiere; Michele Gallo,Randa; Francesco Giacalone,Tailer; Giovanni Iacono,Drizze. Con loro, a bordo della “barca della solidarietà”, i ragazzi del progetto: Massimo Lombardo e Alessandro Sacco, Aiuto tailer. Tutti gli altri hanno raggiunto Ancona per i delicati lavori di manutenzione.

“Sono felicissimo, essere qui è una emozione unica – dice Massimo Lombardo – Ce la giocheremo con barche di professionisti. Marinadorica? Meravigliosa, si respira una atmosfera magica. Questo progetto ha veramente cambiato la mia vita. Ho un passato piuttosto tormentato, per me questa gara rappresenta il riscatto che ho sempre sognato”.
L’intento di “Liberi di…liberi da…” era proprio quello di riuscire a creare lavoro, e al tempo stesso restituire dignità e capacità a persone in condizioni di svantaggio. Il lavoro insomma, inteso anche come percorso di crescita, di autostima, di autoaffermazione sociale.

“Il Mondiale di Ancona – spiega il direttore del progetto Liberi di…liberi da…, Concetta Carbone – è la migliore conclusione di una favola iniziata circa un anno e mezzo fa. Comunque vada il mondiale, noi abbiamo già vinto la scommessa di una vita nuova per questi ragazzi. Oggi questi giovani sono talmente esperti da essere diventati parte integrante del gruppo di lavoro di ciascun cantiere”.
E proprio in questi giorni si riunisce a Palermo, il Comitato di Sorveglianza costituito dai responsabili dell’Unione Europea, del Ministero del Lavoro e della Regione siciliana per valutare i risultati dei progetti di inclusione sociale . “Liberi di…liberi da…” è uno dei tre progetti realizzati in tutta la Sicilia, considerato ‘esempio di buona prassi’.

“Andrò a presentare i risultati finali di questo e di un altro progetto che ha coinvolto i detenuti del carcere di Siracusa – spiega ancora Concetta Carbone – Sono evidentemente soddisfatta perché la buona riuscita di questi lavori dimostra che per soggetti, apparentemente difficili, può esserci una possibilità di riscatto e l’accoglienza che abbiamo ricevuto ad Ancona dimostra la qualità del nostro lavoro”.

Per alcuni dei giovani selezionati c’è stata anche l’esperienza di navigazione in barca a vela con i maestri skipper.
“Siamo orgogliosi di affrontare questa straordinaria esperienza – dice lo skipper Peppino Midiri, alle spalle un passato fatto di regate e di tante vittorie – Il nostro equipaggio è sicuramente speciale. Nei mesi trascorsi insieme è nato un affiatamento straordinario e posso dire che questa esperienza ha cambiato questi ragazzi ma ha cambiato anche noi”.

Con questo progetto si trasforma insomma l’idea tradizionale di intervento assistenziale nei confronti, in questo caso, di giovani con un problema di dipendenza. L’impresa navale è diventata quindi luogo di produzione, di apprendistato, di orientamento e formazione, garantendo un graduale avvicinamento al mondo del lavoro. L’obiettivo finale è stato quello di perfezionare le competenze professionali di ogni singolo destinatario del progetto, sviluppate durante l’intero percorso. Questo garantirà la possibilità a ciascuno di loro di un reale inserimento in un contesto lavorativo. Non ultimo, il riconoscimento sociale per questi giovani destinati ad essere esclusi.

Per la realizzazione del progetto è infatti stata indispensabile la collaborazione del tessuto imprenditoriale del territorio, rappresentato in questo caso da aziende del comparto nautico che hanno aderito all’iniziativa e che hanno ospitato, presso le proprie strutture, i destinatari del progetto.
Qui i giovani selezionati sono stati prima preparati e successivamente inseriti a lavorare nel settore della nautica.

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By Morena Zingales

Giornalista professionista

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