Arresti Cassibile: un indagato rimesso in libertà

tribunale-catania-2_original(cassibile.com) CATANIA – Il tribunale della libertà di Catania ha accolto solo uno dei ricorsi presentati dalla difesa dei 18 indagati dell’inchiesta “Knock out”, arrestati quasi un mese dall’Arma in quanto ritenuti affiliati o vicini al clan mafioso diretto dal boss di Cassibile Antonino Linguanti.

Giuseppe D’Alterio, difeso dall’avvocato Junio Celesti, è stato rimesso in libertà, con l’annullamento degli arresti domiciliari.

D’Aterio era indagato con l’accusa di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. La revoca dell’ordinanza di custodia cautelare è stata decisa dai magistrati del Riesame.

Restano invece confermati i provvedimenti restrittivi, il cui annullamento era stato sollecitato dai legali, composto tra gli altri dagli avvocati Domenico Mignosa, Titta Rizza, Sebastiano Troia, Matilde Lipari, nei confronti di Antonino Linguanti, l’ex pugile Salvatore Battaglia, Nunzio Salafia, Giuseppe Olanda, Giuseppe Floridia, Antonino Fabio, Leonardo Vicario, Salvatore Galiffi, Mirko Giacona, Ignazio Buffa, Francesco Campanella, Emaunele Cappello, Vincenzo Agricola, Paolo Sciuto, Armando Selvaggio e Vincenzo Morale.

I legali hanno contestato l’impianto accusatorio che ruota attorno alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Sebastiano Troja ritenendo insussistenti gli indizi che posso fare ipotizzare l’esistenza di un’organizzazione mafiosa con esclusiva competenza sul territorio di Cassibile, dedica ai traffici illeciti.

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