CACCIATA DEGLI YACHT? NO, DEGLI AMMINISTRATORI INCOMPETENTI

Cassia(CSB.com3.0) SIRACUSA – “La vicenda della fuga, per non dire cacciata, degli yacht dalla nostra marina ci fa sprofondare in uno stato di avvilimento profondo. Tutte le giustificazioni che volete, la competenza è di quell’ente, di quell’altro e via dicendo: i turisti vanno attirati, coccolati. Lasciare andare gli yacht è come lasciare andare via la cena, niente di diverso. Siamo dei masochisti”.

L’avvocato Giuseppe Cassia, candidato al Consiglio comunale per Progetto Siracusa, lamenta così la mancata autorizzazione all’ormeggio di quattro imbarcazioni prima e dello yacht di un sultano a causa della lentezza del Comune nel semplice invio della comunicazione agli enti preposti riguardanti lo slittamento di avvio dei lavori sul Foro Italico al 26 agosto.

“Forse coloro che hanno amministrato fino a oggi questa città non hanno capito un cosa talmente elementare da sembrare quasi che lo facciano apposta – accusa Cassia. La città non può vivere di economia derivata e di pensioni, così può solo morire. Siracusa non produce nulla e gli unici fattori economici che possono diametralmente invertire questo andazzo sono l’università ed il turismo. L’università è semplicemente indispensabile. Studenti che necessitano di alloggi, cibo, vestiario, svago. I locali di Ortigia si riempirebbero e il turista troverebbe una città vitale, che vive il giorno nelle piazze e la notte nei locali. I nostri amministratori dovrebbero comprendere, tra uno stipendio e l’altro, che è una questione di sopravvivenza, che devono fare l’impossibile per conseguire i risultati, inventarsi le soluzioni. Non ci sono le colonnine dell’acqua per gli ormeggi? E se collegassimo un tubo? Siamo veramente al ridicolo e verrebbe da ridere se non stessimo già piangendo”.

Intanto l’ufficio del Genio Civile di Siracusa, con una nota, ha ufficializzato il parere favorevole per l’ormeggio delle unità navali alla banchina Santa Lucia fino al prossimo 25 agosto. Ma cancellare disastri e disagi oramai è impossibile, bisogna semmai scrivere nuove pagine di una città che merita di crescere.

“Siracusa è fallita e come in ogni impresa dopo un disastro occorre azzerare e riprogrammare. Non si può pensare di mantenere al consiglio comunale chi ha già occupato quelle poltrone con risultati fallimentari – conclude l’avvocato – non si può concedere l’ennesima opportunità a chi ci ha condotto nel fossato, né pensare che le menti che hanno generato i problemi possano essere le stesse che individuano le soluzioni”.

Giuseppe Cassia – Progetto Siracusa

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