CONFINDUSTRIA BOCCIA REGIONE, SOLO TASSE SENZA SVILUPPO

soldi(CSB.com3.0) PALERMO – Confindustria Sicilia “e’ consapevole che la legge finanziaria certamente non e’ lo strumento adeguato per contenere interventi di ampio respiro per lo sviluppo del settore produttivo, ma non e’ nemmeno l’occasione per spremere un limone che non ha piu’ succo”. E’ la conclusione del consiglio direttivo presieduto da Antonello Montante che si e’ riunito oggi a Palermo per esaminare il contenuto della finanziaria regionale. “Le imprese di questa regione – e’ l’allarme – stanno sparendo, se si continua a spremere il limone, con l’Irap ai massimi livelli e le addizionali Irpef regionale e comunale, ed infine adesso con l’introduzione di canoni, si finira’ per fare perdere entrate sul bilancio della regione, piuttosto che aumentarle, oltre alla perdita di migliaia di posti di lavoro”. La legge di stabilita’ regionale avrebbe dovuto solo mettere a posto i conti della Regione, che registravano un fabbisogno finanziario di oltre 2 miliardi e 300 milioni di euro. Una situazione “molto pesante” che esigeva, ammonisce Sicindustria, “interventi rigorosi e calibrati nello stesso tempo per evitare tagli orizzontali e non compromettere la funzionalita’ di presidi fondamentali al sostegno ed allo sviluppo delle attivita’ produttive”. Ci si attendeva, insomma, “un cambiamento di rotta, segnali concreti alla comunita’ siciliana che il nuovo governo regionale e la nuova Assemblea regionale, volevano voltare pagina”. Segnali che non sono arrivati, e’ la sentenza. Cosi’ Montante punta in particolare il dito contro quella serie di “emendamenti notturni che hanno portato all’introduzione di una serie di interventi mirati a colpire alcuni comparti produttivi con l’introduzione di balzelli, francamente inopportuni e spropositati nella misura, instaurando un clima di avversione verso il sistema delle imprese che preoccupa anche in prospettiva”. L’impegno principale dell’Aula, invece, “e’ stato l’ascolto degli umori e delle questue della piazza assistita, acquietata e soddisfatta e che ha ringraziato con manifestazioni di giubilo”. Non si puo’ fare, chiarisce Montante, macelleria sociale, “ma i precari devono essere valorizzati e non utilizzati per mantenere il consenso nella perenne campagna elettorale. Ma e’ evidente che cio’ non puo’ essere fatto a discapito del sistema produttivo”. Confindustria si dice pronta a collaborare alla definizione di una legge per lo sviluppo della Sicilia “che costituisca lo strumento per dotarsi di un Piano Industriale, con una road map che ci consenta da qui ai prossimi 5 anni di uscire dal tunnel e di dare una prospettiva futura a quei settori considerati potenzialmente trainanti: dal turismo e beni culturali, dall’agroalimentare, come insegna il case history del vino, alle infrastrutture di mobilita’, dall’energia allo sviluppo delle fonti rinnovabili”. (Agi)

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