“Giustizia per Stefano…”

Il 25 gennaio 2015 ricorrono i 4 anni dalla morte ingiusta di Stefano Biondo. In questo periodo, la sorella Rossana La Monica, la sua famiglia, i parenti, gli amici, la comunità hanno dimostrato in vario modo, il loro dolore. Una morte che rispecchia l’emblema del vuoto istituzionale in cui era caduto Stefano e tutti i suoi cari per anni, con il più tragico degli epiloghi. L’associazione sociale Astrea (divinità della giustizia), nata in memoria di Stefano Biondo, che da oltre di due anni opera a favore dei deboli, ha fatto sì che “Stefano” divenisse il fratello di tanti.

In suo nome sono state vinte tante battaglie. Il tragico epilogo della breve vita di Stefano, con il cuore e l’anima da bambino non deve rimanere impunito. E’ compito della giustizia far luce sulle responsabilità della barbara uccisione, affinché casi del genere non si ripetano, ponendo fine alla pratica della contenzione. Sarà processato il 28 aprile l’infermiere accusato di omicidio colposo nell’ambito della morte di Stefano. Il decreto che dispone il giudizio è stato emesso dal Gup del Tribunale di Siracusa, Patricia De Marco, che ha accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero Caterina Aloisi. Un risultato ottenuto dopo tanti fattori avversi, come l’assurda richiesta di archiviazione avanzata dal procuratore Giancarlo Longo, rigettata dal giudice delle indagini preliminari Alessandra Gigli e i tanti rinvii.

Il 25 gennaio 2015 i familiari, i parenti e gli amici ricorderanno Stefano, davanti l’ospedale Umberto I di Siracusa. Stefano è morto, nessuno può restituircelo, ma da quel momento, oltre a cercare i responsabili della sua morte, abbiamo deciso di renderci utili a favore di altri che come mio fratello, non riescono a difendersi e a lottare da soli.

La ricostruzione storica degli ultimi giorni di Stefano di Rossana La Monica.
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