Il nemico delle palme, il punteruolo rosso

Il Punteruolo Rosso

di Simone Parasiliti Rantone (Esperto in entomologia)
(CSB.com3.0) CASSIBILE – Ha causato un grande flagello delle palme non solo in Sicilia, ma anche in altre parti d’Italia. Stiamo parlando del Rhynchophorus ferrugineus meglio conosciuto con il nome di Punteruolo Rosso. In questo breve articolo tratteremo l’argomento spiegando nei dettagli che cos’è il punteruolo rosso, le cause della sua moltiplicazione, la sua riproduzione, la prevenzione, parleremo dei trattamenti della pianta e le lotte utilizzate per bloccare la sua diffusione.

Che cos’è? Il punteruolo rosso è un coleottero originario dell’Asia Meridionale. Questo insetto ha raggiunto l’Italia qualche anno fa a causa del commercio di piante infette, senza alcun controllo fitosanitario.

Le cause delle sua diffusione. La mancanza di un antagonista naturale (insetto predatore) abbastanza forte che possa bilanciarne la diffusione del punteruolo, l’incompetenza di alcuni tecnici fitosanitari, la voglia di sperimentare e studiare nuovi metodi di lotta inefficaci, fin ora, ha causato una progressiva diffusione di mole devastante.

La sua riproduzione. La femmina del punteruolo rosso riesce a deporre tra 200 e 300 uova da cui nasceranno altrettante larve che, per circa 50-60 giorni, scaveranno dei tunnel all’interno delle palme, divorando e nutrendosi del tessuto fibroso, grazie al loro sviluppato apparato masticatore. Le larve, al termine di questo ciclo, si impuperanno in un bozzolo formato dai tessuti delle palme. All’interno del bozzolo avverrà la metamorfosi e dopo alcuni giorni, che variano da 5 a 20 in base alla temperatura e umidità, fuoriesce l’adulto con maturità sessuale. All’interno di una stessa palma ci possono essere più generazioni contemporanee e non a secondo della disponibilità di tessuti fibrosi. Quindi se la prima generazione non ha consumato tutta la palma, ci penserà la seconda generazione.

La prevenzione. E’ ormai tardi per parlare di prevenzione. Esistono delle tecniche di potature che limitano la penetrazione dell’insetto nella palma; (le potature, ad esempio, se fatte in periodo invernale, quando per via delle basse temperature gli insetti sono a riposo, possono limitarne la penetrazione). E’ opportuno trattare con insetticidi, anche biologi, le ferite provocate dalle potature. Esistono delle trappole a feromoni che, come molti pensano, non servono a “catturare” l’insetto e quindi a deviarlo dalle palme. Le trappole, in realtà servono per il monitoraggio dell’insetto (se nella trappola trovate una certa quantità di punteruoli, vuol dire che la zona è infestata e significa che bisogna avere più attenzione e trattare la pianta in modo più precisa e continua!)

La lotta. L’unica lotta possibile ed efficace è quella chimica. Prodotti di vario tipo vengono utilizzati per la lotta, alcuni di questi, purtoppo, si sono rivelati inappropriati ed inefficaci. I prodotti chimici che possono essere utilizzati sono di tue tipi: Insetticida di contatto e insetticida sistemico.

L’insetticida di contatto è solitamente abbastanza volatile, per tanto uccide e/o allontana l’insetto presente. L’insetticida di contatto per alcuni giorni ha una funzione repellente per gli insetti che tentano di avvicinarsi alla pianta trattata. Uno degli insetticida di contatto meglio indicati è il Clorpirifos.

L’insetticida sistemico penetra all’interno dei tessuti della pianta e permane per un periodo di tempo; e – secondo me – è utile solo se in integrazione a quello di contatto. Un insetticida sistemico molto indicato è quello con principio attivo Imidacloprid puro.

Tempi e modalità di trattamento: La distanza tra un trattamento di contatto e l’altro deve essere di circa 25 giorni, in modo costante e continuativo: senza sosta. Il prodotto è generalmente liquido, ma si presenta anche in polvere. Quello sistemico generalmente in polvere è più persistente per tanto va somministrato a distanza di alcuni mesi. Il componete chimico va somministrato soprattutto nella parte superiore della pianta e in particolare in prossimità delle ascelle fogliari. Per le piante più alte è consigliabile utilizzare i cestelli elevatori o un impianto con tubicino che parte dalla base e che arriva all’apice delle pianta in cui sono inseriti dei spruzzi cosi che il trattamento può essere effettuato da terra. I prodotti chimici sono sempre e comunque dannosi per l’ambiente e per l’uomo, quindi bisogna sempre leggere e rispettare le indicazioni e le dosi riportati sull’etichetta. E’ consigliabile sempre l’aiuto di un persona con esperienza.

I costi non sono cosi eccessivi, ma ci vuole costanza e continuità poiché l’insetto sarà difficile da debellare.

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