Naufragio nel Mar Ionio: un superstite arrestato per omicidio

Naufragio nel Mar Ionio: un superstite arrestato per omicidio

Un sopravvissuto al tragico naufragio avvenuto nel Mar Ionio è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria. Il superstite, uno dei migranti sbarcati al porto di Roccella Ionica il 17 giugno, è sospettato di omicidio. La decisione di procedere con l’arresto è stata presa dopo un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Siderno, con il supporto della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Roccella Ionica.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri, guidata dal dottor Giuseppe Casciaro, hanno permesso di ricostruire la dinamica di un omicidio che si è aggiunto alla serie di eventi drammatici legati al naufragio. La barca a vela, con a bordo circa 70 migranti, è affondata a circa 120 miglia dalle coste calabresi.

Secondo quanto emerso dagli elementi raccolti nel corso dell’indagine preliminare, il migrante arrestato avrebbe manifestato la sua violenza su una ragazza irachena di 16 anni, figlia di un’altra sopravvissuta, causandone la morte per soffocamento. La barca a vela era già alla deriva quando si è verificato l’omicidio.

Dopo le formalità di rito, il migrante arrestato è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Catanzaro, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il 24 giugno 2024, il G.I.P. presso il Tribunale di Locri ha convalidato il provvedimento di fermo, applicando la misura cautelare della custodia in carcere, in linea con le richieste della Procura di Locri.

Questo tragico evento sottolinea ancora una volta le difficoltà e i pericoli che i migranti devono affrontare nel loro disperato tentativo di raggiungere l’Europa. Nonostante le sfide e le difficoltà, le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie continuano a lavorare per garantire che venga fatta giustizia.

By Marcello Migliosi

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