Referto con insulto al pronto soccorso di Avola, scoppia la polemica
Un episodio singolare e spiacevole è avvenuto al pronto soccorso di **Avola**, dove un uomo di **33 anni** è stato dimesso con un referto medico contenente un insulto. La vicenda è stata resa nota dalla compagna del paziente, che ha espresso la propria indignazione per quanto accaduto.
L’uomo, originario di **Avola** – la notizia è riportata dal Gazzettino.it (pulsante in fondo all’articolo) – si è recato presso il pronto soccorso del locale ospedale a causa di forti dolori addominali e vomito. Secondo la testimonianza della compagna, la situazione è precipitata nel momento in cui l’uomo, dopo essere stato visitato, ha ricevuto il referto di dimissione.
Dopo l’attesa all’esterno della sala visite, la compagna del paziente ha notato un dettaglio sconcertante sul foglio di dimissioni: accanto al nome del 33enne, infatti, era stato aggiunto il termine “scassamaroni”. La donna ha inizialmente pensato a uno scherzo, ma la realtà si è rivelata ben diversa. Invece di un errore, il termine offensivo era stato inserito nel documento ufficiale, presumibilmente in riferimento all’atteggiamento del paziente durante il trattamento.
La compagna dell’uomo ha spiegato che il suo compagno, in preda a forti dolori, era comprensibilmente agitato, ma questo non giustifica in alcun modo il trattamento riservatogli. “Non è accettabile,” ha dichiarato la donna, “che i referti medici vengano pubblicati senza un’adeguata verifica da parte dei responsabili del reparto.”
La situazione, già di per sé delicata, ha portato la coppia a perdere fiducia nell’efficienza e nell’affidabilità del pronto soccorso di **Avola**. La donna ha sottolineato come il rispetto della dignità del paziente sia un principio fondamentale in qualsiasi struttura sanitaria, principio che in questo caso sembra essere stato completamente ignorato.
Il caso ha sollevato numerose domande riguardo alle procedure interne del pronto soccorso, in particolare per quanto riguarda la supervisione dei referti e il rispetto dei pazienti. La compagna del 33enne ha espresso l’auspicio che vengano prese misure adeguate per evitare il ripetersi di simili episodi, chiedendo un intervento delle autorità competenti per fare chiarezza sull’accaduto.
La vicenda ha provocato un certo scalpore nella comunità locale, con diverse persone che hanno espresso solidarietà alla coppia e preoccupazione per la qualità del servizio offerto presso il pronto soccorso di **Avola**. Al momento, non è chiaro se siano state avviate indagini interne o se il personale coinvolto sarà oggetto di provvedimenti disciplinari.
L’episodio mette in luce l’importanza di una gestione attenta e rispettosa delle emergenze sanitarie, dove la pressione del lavoro non può mai giustificare atteggiamenti irrispettosi nei confronti dei pazienti. La vicenda del paziente “scassamaroni” di **Avola** potrebbe ora innescare una riflessione più ampia sulla necessità di garantire un ambiente sanitario che tuteli la dignità di tutti, a prescindere dalle circostanze.
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