SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, I NODI DEL “CASO SIRACUSA”

isoppo(cassibile.com) SIRACUSA – Il «caso Siracusa» al centro del dibattito che si è tenuto stamattina (31 maggio) al Grand Hotel Villa Politi nell’ambito del convegno sul “Sistema idrico integrato” (SII), organizzato dalla società di servizi Mosaico e moderato dalla giornalista Laura Valvo. Il primo relatore intervenuto è stato Attilio Toscano, aggregato di Istituzioni di Diritto Pubblico all’Università di Catania, ed esperto nominato dalla IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars: «L’acqua è sempre stata pubblica, il problema riguarda la gestione del SII – ha dichiarato – con il referendum si è tornati alle regole generali, attraverso la gestione attuabile solo tramite affidamento a gestore privato o società in house degli enti pubblici. La legge regionale del 2013 sull’acqua pubblica, invece, è una norma che i Comuni ritengono di copertura, ma riguarda il futuro. Se avesse effetto retroattivo sarebbe incostituzionale». Attualmente si contano 77 giudizi pendenti e 45 pronunciamenti favorevoli, su cui il Tar si è recentemente espresso fissando la trattazione dei ricorsi per marzo 2014: «Credo non si arriverà mai ad allora – ha affermato Toscano – all’Ars ci sono una serie di progetti di legge da definire, sono cinque all’esame dell’Assemblea: l’ultimo in ordine di tempo è quello presentato dall’Udc che, sostanzialmente, annulla tutto il passato e prevede una riorganizzazione del servizio». Per risolvere il caso Siracusa e tornare ad avere non tanto acqua pubblica o privata bensì una gestione dell’acqua ottimale e funzionante la soluzione è semplice: «è tutto affidato ai giudici che risolveranno la questione – ha concluso – non abbiamo alcun problema se si optasse per la risoluzione del contratto, si tratterebbe di un risarcimento di 250 milioni di euro, oppure i Comuni dovranno consegnare gli impianti».

A seguire l’intervento di Angelo Isoppo, presidente di Sai8, sui “Metodi di gestione di un Ato idrico”: sempre alta l’attenzione sulla situazione della provincia siracusana, che vede alcuni Comuni inadempienti nei confronti della città, tanto da penalizzare investimenti presenti e futuri. «Al momento a Siracusa esistono difficoltà di gestione perché abbiamo avuto in consegna impianti, ammalorati, con grosse perdite – ha precisato l’ingegnere Isoppo – abbiamo in programma di sostituire contatori e reti, ed è pronta una programmazione che in 30 anni prevede 480 milioni di investimenti da reperire sul mercato finanziario, soldi da restituire a lungo termine tramite il pagamento delle tariffe. Una progressività di investimenti prevista dal piano d’ambito. Sono 10 su 21 i Comuni della provincia di Siracusa ad aver consegnato gli impianti – ha continuato – se arrivassimo almeno alla definizione esatta dell’impiantistica consegnata, gli istituti di credito potrebbero ricominciare a finanziare gli interventi. Ma fino a che non sarà deciso qualcosa, il problema del reperimento dei fondi resta una difficoltà nel settore. Parlare di acqua pubblica è un falso ideologico, anche se viene gestita dai Comuni nel momento in cui c’è bisogno di un intervento, per esempio sostituire un tubo o altro, c’è una ditta che deve intervenire. A differenza di energia elettrica o gas, all’acqua è difficilmente associabile il costo della struttura che vi sta dietro».
A seguire gli altri interventi, di ambito più tecnico: “Impianti di depurazione: tecnologie innovative per la salvaguardia dell’ambiente” di Giuseppe Foggia dell’ufficio tecnico Sai8; “La ricerca delle fonti idriche e la loro captazione con i pozzi” della geologa Marilena Romano; “Acciaio inossidabile nel ciclo integrato delle acque” di Fausto Capelli, direttore Centro Inox di Milano e di Luciano Fassina per Nickel Institute; “Il serbatoio: nuove caratteristiche tecniche ed igienico-sanitarie” di Riccardo Savarino, progettista della nuova tecnologia; “Il microtunnelling: una tecnica innovativa per la costruzione di reti fognarie” a cura di Vincenzo D’Angelo per la Società del Gres; “Controllo e monitoraggio delle dispersioni odorigene da impianti di depurazione civile e industriale” con Egidio Lista e Walter Monaci della Masa; “I sistemi, supervisione delle pompe e loro condizioni di funzionamento” con Alberto Moreo di Grundfos; “Efficienza energetica nei sistemi di pompaggio: motori ad alto rendimento ed inverter” con Michele Giuliano di ABB Energy Efficiency Team; infine “La termografia all’infrarosso al servizio del bene comune” con Nicola Genna per Flir Systems e Marcello Sutera di MS Measuring, Official Distributor.

Nel pomeriggio avrà luogo una tavola rotonda, con la partecipazione di Federgestori, per creare un confronto più approfondito sulle problematiche del settore, che sta pagando un prezzo alto legato ai mancati interventi in termini di sviluppo e interventi strutturali. Si discuterà delle problematiche inerenti la gestione del sistema idrico integrato alla luce dell’attuale situazione normativa, e dei benefici che una corretta gestione può portare al territorio. Modererà l’incontro Giuseppe Mancini del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Catania. «La gestione del Sii sta affrontando criticità a livello nazionale e in particolare in Sicilia – ha sottolineato Mancini – la normativa spesso confusionaria e contraddittoria, nella fase attuale prevede un ritorno, improbabile o molto complesso, alla gestione comunale, invece la normativa nazionale delega ai soggetti gestori la gestione del Sii. Questa prospettiva può creare problematiche e può tendere a mantenere lo stato di tariffazione attuale, inadeguato, anche al confronto con le altre realtà europee (in Sicilia è inferiore del 50% rispetto al resto d’Europa). Ciò quindi impedirà l’individuazione delle necessarie risorse e gli investimenti necessari per garantire il mantenimento e il miglioramento delle condizioni infrastrutturale delle reti e degli impianti di depurazione, andando a ribaltare quello che è un mancato costo delle generazioni attuali sulle immediati generazioni future». Le soluzioni sono molteplici: «aumento della cultura del valore del servizio, spesso sconosciuto all’utente che vede il servizio solo come un costo nella sua abitudine, e dunque riconoscere la fornitura dei servizi idrici come qualcosa di gratuito, un’efficientazione del servizio idrico attraverso competenza e professionalità oltre che l’etica nella gestione, e un corretto e sano rapporto tra soggetto gestore e responsabili delle comunità locali».
Hanno partecipato al convegno anche i deputati regionali Pippo Gianni e Vincenzo Vinciullo.

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