Siracusa, contro gioco d’azzardo, proposte rivolte ai Sindaci

(cassibile.com) SIRACUSA – E’ indirizzato a tutte quelle città della Provincia di Siracusa che hanno sottoscritto il Manifesto dei Sindaci per la legalità e contro il gioco d’azzardo ma anche a quelle che non l’hanno ancora fatto, il documento di proposte che Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – ha redatto per spingere i sindaci ad convogliare i loro sforzi verso iniziative concrete a contrasto di un fenomeno, quello del gioco d’azzardo, che sta assumendo i connotati di una vera e propria piaga sociale.

Tale necessità è dettata non solo dalle sue proporzioni, ma anche dalla sua peculiarità che intreccia risvolti sociali, conseguenze sanitarie e, non ultimi, aspetti criminali. Quella del gioco d’azzardo è infatti una pratica che colpisce soprattutto i più indigenti accrescendo il problema della povertà connesso a quello dell’attuale crisi economica, attira gli appetiti dei clan locali favorendo il loro controllo del territorio e spazi di illegalità sempre più diffusi.

Era stata proprio Libera, in occasione del convegno Gioco d’azzardo e gioco criminale: il paese dei Balocchi, organizzato dal Coordinamento di Siracusa nell’ambito della XVIII giornata provinciale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, tenutasi a Canicattini Bagni lo scorso 21 marzo, ad invitare i primi cittadini della provincia a sottoscrivere il Manifesto e ad ottenere le adesioni dei Sindaci di Canicattini Bagni, Avola, Floridia, Noto, Lentini e Francofonte, nonché del presidente della provinciale regionale di Siracusa.

Il Manifesto è promosso da Legautonomie e Terre di mezzo, che insieme costituiscono la Scuola delle buone pratiche, ed ha raccolto in pochi mesi la sottoscrizione di più di 300 Sindaci di tutta Italia che in rete scambiano idee e proposte per costituire un fronte ampio contro il gioco d’azzardo. Da questa rete è stata elaborata negli ultimi mesi anche una proposta di legge d’iniziativa popolare per una maggiore regolamentazione del gioco d’azzardo che dia finalmente ai sindaci e alle giunte comunali il potere di prendere decisioni per i propri territori in difesa dei cittadini.

È per questi motivi che i sindaci della provincia di Siracusa hanno trovato sul loro tavolo il documento di proposte, così come la disponibilità a rintracciare insieme a Libera, i referenti delle ASL, le associazioni di categoria e la società civile soluzioni da mettere in atto per quella che possiamo definire una malattia sociale. L’adesione al manifesto non può e non deve rimanere solo una questione formale.

Il coordinamento provinciale di Libera ha elaborato una serie di proposte concrete che vanno dalla detassazione dei locali no-slot, all’adozione di regolamenti urbanistici per ridurne l’offerta, all’attuazione di controlli più stringenti, alla creazione di presidi sanitari decentrati sul territorio, alla realizzazione di corsi di formazione e campagne di sensibilizzazione nelle scuole, alla creazione di un marchio “slot- free” per le attività virtuose, all’attivazione di numerose iniziative culturali. Si ribadisce inoltre l’esigenza di operare in rete, con il coinvolgimento congiunto dei diversi attori sociali attraverso la creazione di un fronte che comprenda sindaci, prefettura, questure e Asl.

L’intento è quello di stimolare la creazione di un coordinamento provinciale della campagna nazionale Mettiamoci in gioco contro i rischi del gioco d’azzardo, a cui aderiscono, oltre a Libera, tante altre realtà come ANCI, ARCI, ACLI, CGIL e Avviso pubblico, l’associazione di enti locali per la formazione civile contro le mafie.

Ma anche quello di riportare sul territorio le esperienze dei movimenti SenzaSlot e SlotMob che puntano a creare una nuova sensibilità tra i commercianti affinché rinuncino all’introito delle macchinette nei loro locali per dar vita ad una rete di attività virtuose verso cui indirizzare il consumo critico e responsabile dei consumatori. E proprio dal coinvolgimento di queste esperienze che nei prossimi mesi Libera cercherà di attivare le prime iniziative sul territorio della provincia ed interessare un processo culturale di sensibilizzazione indispensabile per una vera opera di prevenzione e di cambiamento.

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