
(cassibile.com) SIRACUSA – Nel presentare le mie dimissioni da primo presidente della Consulta Comunale Giovanile di Siracusa, non posso fare a meno – dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno collaborato sia in fase preliminare sia in fase realizzativa – di stilare un bilancio seppur sintetico delle attività di un organismo che siamo riusciti ad attivare a partire da giugno 2012. Si è trattato di un obiettivo storico raggiunto dopo un lungo lavoro preparatorio ma comunque fondamentale per la vita cittadina anche perché previsto nello statuto comunale di Siracusa. Dopo le difficoltà dei primi mesi (nel sensibilizzare le associazioni cittadine a iscriversi, nel coinvolgere i giovani per la prima volta in momenti decisionali che li riguardassero, nel superare inevitabili difficoltà logistiche quali una minima dotazione fondi e una sede stabile), la consulta è vissuta di vita propria, comunque avviando un percorso di sinergia con la città e dando il la a ulteriori iniziative che si potrebbero presto concretizzare.
Il passaggio forte di questa mia presidenza è stato costituito dalla responsabilizzazione di tanti giovani capaci di impegnarsi per la propria città dopo esperienze associazionistiche e di volontariato che hanno trovato nella consulta il loro sbocco precipuo. Ne sono nate varie iniziative quali il presepe vivente in arcivescovado, il forum Università realtà e prospettive allargato ai rappresentanti di Provincia e Comune capoluogo, il continuo confronto con le istituzioni compreso poi il Commissario straordinario Giacchetti, comunque il lancio di un respiro ampio che consentisse al nostro organismo di interagire e confrontarsi con le altre realtà di una città in difficoltà. Per questo ho dato un preciso input sia all’articolazione del lavoro interno, con la creazione di 9 commissioni tematiche, sia all’interfaccia esterna con realtà consimili preludio di una consulta provinciale dei giovani.
Nei tredici mesi della mia presidenza si è pure lanciata l’idea di riportare Siracusa al centro del circuito nazionale giovani artisti per far sì che a livello creativo possano convergere nella nostra città idee analisi e contributi. Il tutto nel solco della filosofia di non isolare la consulta restringendone il campo d’azione ad attività fine a se stesse ma piuttosto consentendole, anche in vista di attività future già in parte programmate, il più proficuo incontro col mondo istituzionale, col mondo produttivo, col volontariato, con l’Università la cui presenza dovrà essere baricentrica rispetto a un universo giovanile che a Siracusa è ancora inespresso e appesantito da retaggi di inoperatività duri da superare. Ma la consulta deve dire la sua su tutto quanto vede protagonisti noi giovani incluse attività di svago, di spettacolo riguardanti la cultura e lo sport. Ecco perché se da un lato mi reputo ampiamente soddisfatto per l’azione di pionierismo svolta insieme all’ufficio di presidenza, dall’altro ritengo che chi mi succederà dovrà al più presto mettersi al lavoro su argomenti vecchi e nuovi riguardanti il mondo giovanile siracusano.
Si è comunque trattato di un’esperienza indimenticabile che ha fatto da ideale piattaforma alla nuova esperienza che da poco mi vede protagonista, quella di Consigliere comunale. Dal canto mio, infatti, mi sono ripromesso di rimanere vicino alla Consulta, perché anch’io avverto per intero i problemi di tutto l’universo giovanile.