Cassa integrazione ad Fsba, mancano i soldi, famiglie artigiani in ginocchio

Si sblocca finalmente il pagamento della cassa integrazione per i lavoratori artigiani
Foto di martaposemuckel da Pixabay

Cassa integrazione ad Fsba, mancano i soldi, famiglie artigiani in ginocchio

Il mancato trasferimento delle risorse economiche previste dal decreto Rilancio all’Fsba, il fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato, non consente di pagare la cassa integrazione a oltre 28 mila lavoratori, nonostante i mandati di pagamento sono pronti da oltre un mese.

“Ritardi inammissibili – denunciano da Ebas, il gestore di Fsba, il fondo istituito da Cgil, Cisl e Uil e Cna Confartigianato, Casartigiani e Claai – mentre il Governo nazionale annuncia con orgoglio la copertura delle somme. Già a maggio scorso, con le nostre risorse interne, siamo riusciti ad erogare la cassa integrazione a 19.916 artigiani per un totale di 9 milioni e 600 mila euro. Adesso le risorse nazionali sono indispensabili per procedere ai pagamenti. Abbiamo richieste da parte di oltre 10.500 imprese”.

Esaurite le risorse disponibili in cassa, Fsba è impossibilitata ad effettuare i versamenti relativi al mese di aprile. E solo dopo aver bonificato questi assegni, l’ente bilaterale potrà preparare i nuovi mandati relativi anche al pagamento della cassa integrazione di maggio. Mandati che poi dovrebbero essere comunque pronti nel giro di una decina di giorni.

“Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti quegli artigiani e ai lavoratori delle imprese artigiane che ogni giorno vengono illusi dai proclami, dalle notizie della disponibilità dei soldi. Perché – dicono da Ebas – se è vero che i soldi sono stati stanziati, è altrettanto vero che queste somme non sono state trasferite nelle nostre casse e quindi non possiamo procedere ai pagamenti. Sollecitiamo a gran voce quindi il Governo nazionale affinché sblocchi immediatamente le risorse promesse, indispensabili per lavoratori ed imprese, in un momento economico drammatico in cui tutte le attività artigiane sono state messe in ginocchio”.

Fonte: comunicato stampa: Carla Fernandez

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Giornalista pubblicista