Chi non paga il canone Rai non vedrà più la televisione: arriva il filtro digitale

Attenti-al-Canone(cassibile.com) ROMA – Tempi sempre più duri per chi evade il pagamento del canone Rai. Presto, infatti, per vedere la tv digitale molti dovranno installare uno speciale filtro, che però potrà ricevere (il ministero potrebbe delegare per la consegna un’agenzia o, più probabilmente, la stessa Rai) solo chi è in regola con il pagamento del canone. D’altronde, chi non paga il canone è segno che non ha in casa la tv, quindi non ha bisogno del filtro. Insomma, niente canone Rai, addio Tv.

Tutto deriva dal fatto che gli operatori di telefonia stanno diffondendo il nuovo segnale di quarta banda (Lte), le cui frequenze sono state già assegnate. Tale nuovo segnale interferisce con varie frequenza del digitale terrestre. In particolare, le interferenze riguardano, in base alle sperimentazioni effettuate, i canali 58 e 60 del digitale terrestre su cui viaggia, in molte zone d’Italia, anche il segnale della Rai. «Col diffondersi dei ripetitori – affermano gli esperti di Italia Oggi -, per evitare l’oscuramento della tv dovrà essere installato un “filtro” digitale su tutte le antenne televisive terrestri italiane, collocate nei pressi dei nuovi ripetitori. Diciamo in un raggio d’azione fino a 30 km. Chi non lo farà, non vedrà più nulla. E chi non è in regola col pagamento del canone Rai non potrà installare alcun filtro. Dunque – continuano gli esperti – si troverà con la tv oscurata». Considerando che i ripetitori saranno molti, il problema diventa un fatto di massa.

Non si sa, al momento, a chi spetterà installare il filtro digitale. Se, cioè, potranno installarlo operai comuni, oppure se dovranno essere installatori qualificati. L’unica cosa certa è che, in ogni caso, il costo dell’intervento (sia del filtro, sia della sua installazione) è a carico delle compagnie telefoniche.

Le associazioni di categoria già si mobilitano. L’organizzazione che raggruppa gli antennisti della Cna, ad esempio, ha preso posizione avvertendo che il lavoro non potrà che essere effettuato da installatori specializzati perché, a differenza di quanto sostengono le compagnie telefoniche, «non si tratta di mera manutenzione ordinaria». (giornaledellumbria.it)

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