Minorenne picchiato e malmenato da coetanei, succede a Cassibile

Minorenne picchiato e malmenato da coetanei, succede a Cassibile. Picchiato e malmenato con calci e pugni. Una rissa violenta tra un gruppo di ragazzini causata, molto probabilmente, da futili motivi ha costretto un bambino di Cassibile a ricorrere alle cure ospedaliere per un timpano perforato e non solo quello. Tutto è successo la scorsa settimana in una nota via del quartiere. Un gruppetto di “bulli” minorenni, come detto per futili motivi, avrebbe iniziato a inveire contro il ragazzo di Cassibile, anche lui minorenne, con calci e pugni sulla pancia e sul viso.

Il bambino picchiato avrebbe chiesto aiuto alla madre che, giunta sul posto, avrebbe cacciato via i ragazzini. Sul momento tutto sembrava andare per il verso giusto, senonché il giorno dopo, il piccolo avrebbe accusato un malessere e dolori in alcune parti del corpo, causati appunto dalle botte prese. Da qui la corsa in ospedale e una prognosi di qualche giorno per la creatura picchiata e con la denuncia agli aggressori che scatta in automatico, visto il referto medico.

Questi episodi che ultimamente accadono molto spesso vengono identificati come bullismo. Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. L’accezione è principalmente utilizzata per riferirsi a fenomeni di violenza tipici degli ambienti scolastici, e più in generale di contesti sociali riservati ai più giovani. Lo stesso comportamento o comportamenti simili, in altri contesti, sono identificati con altri termini, come mobbing in ambito lavorativo o nonnismo nell’ambito delle forze armate. A partire dagli anni 2000, con l’avvento di Internet si è andato delineando un altro fenomeno legato al bullismo, anche in questo caso diffuso soprattutto fra i giovani, il cyber-bullismo.

By Morena Zingales

Giornalista professionista

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