SIRACUSA, REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI, GLBT ARCIGAY E STONEWALL FESTEGGIANO

ass_unioni_civili(cassibile.com) SIRACUSA – Le associazioni siracusane ARCIGAY e STONEWALL, nelle persone dei rispettivi presidenti, Armando Caravini e Tiziana Biondi, esprimono profonda soddisfazione per l’approvazione del regolamento del registro delle unioni civili al consiglio comunale di Siracusa.
Dopo anni di battaglie per l’ottenimento di quello che rappresenta il primo importante passo di un percorso di civiltà ed emancipazione culturale e sociale, la comunità Gay Lesbica Bisex e Trans di questa città ha ottenuto un primo riconoscimento “formale” effettivo delle loro famiglie e dei loro legami affettivi.

Nonostante gli offensivi ed inopportuni undici emendamenti, dai toni tal volta discriminatori, fatti da uno dei consiglieri dell’opposizione, a Siracusa, il 20 novembre 2013, è stata scritta una pagina di storia dei diritti della comunità GLBT.

Il presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini, e la presidente di Stonewall, Tiziana Biondi, ringraziano: il sindaco Giancarlo Garozzo, gli assessori della giunta ed in particolare l’ass.Silvana Gambuzza, i consiglieri e le consigliere, che hanno reso possibile tutto questo e auspicano altresì che l’amministrazione comunale si occupi tramite tutti i mezzi di comunicazione possibili (area dedicata all’interno del sito del comune, social, comunicati radio, tv e carta stampata) della divulgazione di questa importante opportunità.


Il Consiglio Comunale sull’Approvazione del registro delle unioni civili: Il comune di Siracusa si è dotato del registro delle unioni civile. Il consiglio comunale ha approvato ieri sera a maggioranza (23 sì e 2 no) la proposta, modificata da tre emendamenti, che lo scorso luglio fu uno dei primissimi atti della giunta Garozzo e che tutela, nel rispetto delle norme generali, le convivenze di persone di sesso diverso o dello stesso sesso.
La proposta di regolamento delle unioni civili, illustrata dall’assessore alle Pari opportunità, Silvana Gambuzza, era composta da sei articoli (sette dopo gli emendamenti) e consente di equiparare nell’accesso ai servizi, ai diritti e ai benefici scaturiti da atti dell’amministrazione comunale, le coppie tradizionali alle coppie legate da “vincoli affettivi”. Queste devono essere composte da “persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti e coabitanti nel comune di Siracusa, di nazionalità italiana o straniera”. Gli interessati, dunque, non devono essere legati da vincoli di matrimonio, parentela, adozione, tutela, curatela” o scaturiti da altre forme giuridiche. L’iscrizione al registro delle unioni civili non interferisce “con la normativa in materia di anagrafe e di stato civile, con il diritto di famiglia” e con altre normative civilistiche dello Stato e di altre pubbliche amministrazioni. In questo senso, la tenuta del Registro non viene affidata agli ufficiali di anagrafe.

L’iscrizione si ottiene sulla base di un’istanza congiunta dei due interessati, corredata da autocertificazione circa il possesso dei requisiti e la mancanza di ragioni ostative. L’Amministrazione rilascia un “attestato di unione civile basata su vincolo affettivo inteso come reciproca assistenza morale e materiale”. La cancellazione avviene quando cessa la coabitazione o, su richiesta, per il venir meno del vincolo affettivo.
Gli iscritti al Registro sono equiparati a “parente prossimo del soggetto con cui è iscritto”; il Comune “provvede a tutelare e sostenere le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio”. Il provvedimento non comporterà oneri a carico del bilancio.
Prima del dibattito, sono stati ammessi ad intervenire, perché ne avevano fatto richiesta, i presidenti di due associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali: Tiziana Biondi, di Stonewall, e Armando Caravini, di Arcigay. Entrambi hanno elogiato la decisione delle Giunta di proporre il Registro.
Il confronto è stato aperto da Sorbello, proponente di una serie di emendamenti tutti respinti, che si è detto contrario al provvedimento ritenendolo non prioritario e bollandolo come ideologico e con pochi effetti concreti. La risposta è arrivata dal sindaco Gorozzo, che ha parlato di segnale di civiltà che assicura diritti ai conviventi, e di realizzazione di un punto previsto dal programma elettorale. Favorevolmente sono intervenuti dai banchi: Cetty Vinci, Carmen Castelluccio, Elio Di Lorenzo e Chiara Catera.
In sede di votazione degli emendamenti, su proposta della commissione Regolamento, è stata introdotta – all’unanimità – la previsione che i richiedenti dell’iscrizione al registro siano residenti in città da almeno sei mesi. Altre modifiche sono state introdotte con due emendamenti, proposti da Carmen Castelluccio e approvati a maggioranza. Uno individua le tematiche in cui intervenire prioritariamente a tutela delle unioni civili: casa; sanità e servizi sociali; politiche per giovani genitori e anziani; sport e tempo libero; formazione, scuola e servizi educativi; diritti e partecipazione; trasporti. L’altro introduce un nuovo articolo che prevede “un’adeguata pubblicizzazione del registro” attraverso “periodiche campagne informative” e inserendo la modulistica nel sito del Comune. Alla fine, la proposta emendata è passata con 23 sì e 2 no.